La razionalizzazione delle province crea strane dicotomie

SIENA. Gentile Direttore,
confesso che la pantomima della abolizione, no ristrutturazione, no razionalizzazione delle province non mi appassiona più di tanto anche perché mi sembra che i cittadini abbiano, e a lungo avranno, ben altri problemi a cui pensare. Gli unici veramente interessati al tema sono in effetti i politici che non vedono mai con favore la scomparsa di qualche poltrona, non si sa mai. Si comincia dalle province e magari poi si adocchiano le regioni…
Detto questo, mi sembra doveroso denunciare come assolutamente ridicolo se non schizofrenico l’atteggiamento del Pd che a Roma approva senza battere ciglio la legge predisposta da Monti,vantandosi di aver contribuito a ridurre i costi della politica, e poi in periferia tuona contro la sua stessa riforma denunciandola come antidemocratica e poco rispettosa della “storia” dei territori. In Toscana poi si è aggiunta la variabile impazzita del presidente Rossi che come un quindicenne impazza su Facebook inventando cervellotici riassetti territoriali sotto forma di “aree vaste”, senza alcun collegamento né con la storia, né con la legge, né, il che è più grave, con la logica. Fermatelo! Ora poi il Pd di Siena leva alti lai perché ha scoperto (?) che Siena finirà in provincia di Grosseto. E’ la nemesi, bellezza! Forse era meglio abolirle.
Enrico Tucci
confesso che la pantomima della abolizione, no ristrutturazione, no razionalizzazione delle province non mi appassiona più di tanto anche perché mi sembra che i cittadini abbiano, e a lungo avranno, ben altri problemi a cui pensare. Gli unici veramente interessati al tema sono in effetti i politici che non vedono mai con favore la scomparsa di qualche poltrona, non si sa mai. Si comincia dalle province e magari poi si adocchiano le regioni…
Detto questo, mi sembra doveroso denunciare come assolutamente ridicolo se non schizofrenico l’atteggiamento del Pd che a Roma approva senza battere ciglio la legge predisposta da Monti,vantandosi di aver contribuito a ridurre i costi della politica, e poi in periferia tuona contro la sua stessa riforma denunciandola come antidemocratica e poco rispettosa della “storia” dei territori. In Toscana poi si è aggiunta la variabile impazzita del presidente Rossi che come un quindicenne impazza su Facebook inventando cervellotici riassetti territoriali sotto forma di “aree vaste”, senza alcun collegamento né con la storia, né con la legge, né, il che è più grave, con la logica. Fermatelo! Ora poi il Pd di Siena leva alti lai perché ha scoperto (?) che Siena finirà in provincia di Grosseto. E’ la nemesi, bellezza! Forse era meglio abolirle.
Enrico Tucci