MONTEPULCIANO. A Montepulciano il treno proveniente da Chiusi in direzione Siena, arriva con quaranta minuti di ritardo mentre la voce dell’altoparlante della stazione rassicura che si tratta solo di pochi minuti.
Salendo sulle carrozze l’impatto di calore è notevole, ci sono persone che si sventolano, altre rassegnati che trattengono il respiro e limitano i movimenti per sopportare l’alta temperatura. L’aria condizionata non funziona, una persona anziana che deve scendere a Monte Oliveto ha qualche problema di respirazione, i posti nel treno sono pieni di turisti stranieri che non mancheranno di raccontare al mondo i pregevoli servizi italiani.
Il capotreno sconsolato chiama la centrale di Firenze e lo rimpallano ovunque pur di non trovare il responsabile che ha dato l’ordine di far partire questo treno, che per inciso non è un residuato bellico, ma una nuovissima macchina dello scorso anno.
“Li pigliano in Polonia perché costano meno, ma questi sono i risultati”, mormora sconsolato fra sé e sé il capotreno.
Alla stazione di Rigomagno, sul doppio binario, c’è da aspettare il passaggio del treno che da Siena va a Chiusi (perché il doppio binario si trova solo in corrispondenza delle stazioni, altrimenti è unico) e chiusi, fermi nel treno, la temperatura si fa imbarazzante.
Il capotreno fa uscire le persone e le fa disporre a ridosso dei vagoni, luogo fresco e molto più piacevole dell’interno e spiega a chiunque i motivi del ritardo in italiano e in inglese.
Ad un certo punto arriva il conducente del treno con una grande busta piena di bottiglie di acqua e bicchieri. Si pensa che le ferrovie siano attrezzate per i ritardi e abbiano acqua fresca per i passeggeri come genere di conforto… Niente di tutto questo.
Spendendo di tasca propria, il macchinista si infila nel primo bar e porta acqua fresca ai passeggeri, costernato per i disagi procurati da questi malfunzionamenti.
Arriva il treno proveniente da Siena e le persone rientrano nei vagoni-fornace: ritardo di un’ora e mezzo. Poteva andare peggio.
Oltre al fatto che le stazioni sono distanti vari chilometri dal luogo che rappresentano (a Montepulciano Stazione, la tabaccaia dice che non ci sono collegamenti di pull an con Montepulciano finché non inizia la scuola e solo la mattina, mentre ci sono i taxi da chiamare (che per dieci chilometri si accontentano della modica cifra di venti euro) c’è da immaginarsi il divertimento di chi per studio o per lavoro, deve prendere il treno ogni giorno.
Andrea Pagliantini