Appolloni (Sena Civitas): "La città non ha bisogno di risse ma di confronti"
SIENA. “Prolungare il Commissariamento per meri fini politici è l’ennesima conferma della mancanza di senso di responsabilità da parte di Pdl e Lega Nord, vittime della sindrome da eterni sconfitti”. In questo modo si esprimono Niccolò Guicciardini e Giulio Carli, nella conclusione del loro articolo, pieno di livore nei confronti del PDL, da loro accusato di impedire le elezioni a Siena entro la fine del presente anno.
Viene in mente l’altra sindrome, quella di Stoccolma, che lega inesorabilmente insieme “vittime” e “aggressori”. Come giustificarci altrimenti l’arroganza di parte dei due esponenti del PD e l’apparente attuale acquiescenza di parte della comunità cittadina? Sembra sfuggire all’agire di Guicciardini e di Carli che la temperanza (dovremmo dire Temperanza, pensando alle Allegorie che la Siena degli Avi ci ha lasciato d’esempio nelle Logge della Mercanzia e in altri monumenti cittadini), è ancora una virtù e non una debolezza. Ed è tale perché si accompagna alla responsabilità di reperire, facendo chiarezza sull’operato di chi ha rovinato tante fonti dell’economia cittadina, una risposta seria, ponderata ai bisogni che ne sono derivati. Questa, poi, si chiama Giustizia, altra compagna della Temperanza. Le raccomandazioni scritte di Fulvio Mancuso non hanno sortito effetto nelle menti di Guicciardini e di Carli.
La città di Siena non ha bisogno di risse, ma di sani confronti sui “punti di forza” e sulle “criticità” della nostra situazione; senza “rimbalzo di responsabilità”, ma ricordando ogni momento che scopo dell’azione politica è il bene comune, non quello di parte. Si tratta di non ipotecare altri sessanta anni.
Oliviero Appolloni – Circolo Sena Civitas
Viene in mente l’altra sindrome, quella di Stoccolma, che lega inesorabilmente insieme “vittime” e “aggressori”. Come giustificarci altrimenti l’arroganza di parte dei due esponenti del PD e l’apparente attuale acquiescenza di parte della comunità cittadina? Sembra sfuggire all’agire di Guicciardini e di Carli che la temperanza (dovremmo dire Temperanza, pensando alle Allegorie che la Siena degli Avi ci ha lasciato d’esempio nelle Logge della Mercanzia e in altri monumenti cittadini), è ancora una virtù e non una debolezza. Ed è tale perché si accompagna alla responsabilità di reperire, facendo chiarezza sull’operato di chi ha rovinato tante fonti dell’economia cittadina, una risposta seria, ponderata ai bisogni che ne sono derivati. Questa, poi, si chiama Giustizia, altra compagna della Temperanza. Le raccomandazioni scritte di Fulvio Mancuso non hanno sortito effetto nelle menti di Guicciardini e di Carli.
La città di Siena non ha bisogno di risse, ma di sani confronti sui “punti di forza” e sulle “criticità” della nostra situazione; senza “rimbalzo di responsabilità”, ma ricordando ogni momento che scopo dell’azione politica è il bene comune, non quello di parte. Si tratta di non ipotecare altri sessanta anni.
Oliviero Appolloni – Circolo Sena Civitas