"Confidiamo nella sua attenzione e interessamento per sensibilizzare le strutture, in particolare l’Assessorato all’Istruzione a utilizzare le piattaforme di GARR nel rispetto della privacy degli insegnanti e dei nostri figli"
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che il Partito Pirata toscano ha scritto al presidente della Regione Toscana Giani
“Egregio Presidente Giani,
desideriamo sottoporle un problema che riteniamo importante e che coinvolge, prima di tutto, i nostri figli. Sappiamo, da una recente intervista, che non è particolarmente entusiasta della didattica a distanza; in tutta sincerità, anche noi non ne andiamo pazzi. Tuttavia la situazione di pre-lockdown che sembra prefigurarsi all’orizzonte potrebbe costringere i nostri figli a dover seguire le lezioni da casa, che è sempre meglio di non seguirne affatto.
A questo proposito, forse saprà che molte scuole e istituti toscani hanno deciso di avvalersi, per la didattica a distanza, della piattaforma Microsoft Teams. Altre hanno scelto Google Classroom[1].
Poche, pochissime, quasi nessuna ha scelto invece di puntare sulle piattaforme messe a disposizione da Enti pubblici italiani, come ad esempio OpenMeet[2] o BigBlueButton[3] predisposte da GARR.
La questione è tutt’altro che trascurabile, perché scegliendo di avvalersi di piattaforme proprietarie e chiuse, la Scuola Toscana (e Italiana in generale) ha de facto deciso di regalare i dati dei propri studenti e docenti alle grandi multinazionali private, che con questi dati fanno business. Senza considerare l’aspetto non proprio trascurabile della potenziale violazione della normativa attuale, ricordando ad esempio la recente invalidazione, da parte della Corte Europea, del Privacy Shield[4]: le scuole –come tutti gli altri Enti Pubblici– non potrebbero assolutamente utilizzare strumenti tecnologici che gestiscono i dati personali fuori dal perimetro di tutela che le leggi europee hanno stabilito.
Forse ricorderà che lo scorso 8 luglio proprio il Garante privacy, nel corso dell’audizione sulla didattica a distanza davanti alla Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’adolescenza[5], ha ribadito alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che è meglio preferire il registro elettronico alle piattaforme americane e cinese. Ecco le parole del Garante: “Con specifico riferimento ai minori, abbiamo posto all’attenzione del ministro dell’Istruzione l’esigenza di una svolta nel ricorso alle piattaforme in generale. Dicendo che intanto forse è più prudente utilizzare il registro elettronico, che pure non è privo di problemi: fra il registro elettronico e la piattaforma di una multinazionale di cui non si sa nulla è meglio nel presente dare indicazioni perché le scuole ricorrano tutte le volte che è possibile al primo”[6].
Anche l’iniziativa Solidarietà Digitale al servizio della scuola, promossa dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, incredibilmente non sembra porre attenzione al tema della privacy e tutela dei dati dei nostri studenti, limitandosi a concentrare l’attenzione sulla “gratuità” delle piattaforme. Gratuità che, è bene ricordarlo quando parliamo di piattaforme messe a disposizione da realtà commerciali, spesso è subordinata all’utilizzo commerciale dei dati forniti dagli utenti stessi.
A tal proposito, anche per sensibilizzare le Istituzioni su un problema che riteniamo urgente, vogliamo segnalare la campagna promossa dal LUGBZ –Linux User Group di Bolzano– per invogliare i genitori a chiedere agli istituti scolastici dei loro figli come vengono gestiti i dati che li riguardano[7], come conseguenza proprio delle scelte delle piattaforme tecnologiche scelte per le attività didattiche.
Se i primi mesi dell’emergenza hanno in qualche modo costretto a reagire in modo affrettato, adesso i tempi sono maturi per fare scelte più adeguate al rispetto della normativa e al trattamento dei dati dei nostri figli, spesso minorenni.
Confidiamo nella sua attenzione e interessamento per sensibilizzare adeguatamente le strutture, in particolare l’Assessorato all’Istruzione, dott.ssa Grieco, a utilizzare le piattaforme tecnologiche di GARR (o analoghe, con trattamento dei dati all’interno del territorio nazionale) nel rispetto della privacy degli insegnanti e dei nostri figli.
Restando a disposizione per qualsiasi approfondimento si renda necessario sulla materia, porgiamo distinti saluti.
Ahoy!
Toscana Pirata – Partito Pirata Italiano