SIENA. Notizie certe ancora non ce ne sono, ma sta di fatto che all'entrata in vigore nel giugno prossimo del nuovo orario ferroviario, i problemi per i pendolari della tratta Roma-Firenze (Orvieto e Chiusi in primo luogo) non diminuiranno.
Incertezza anche per quanto riguarda il nuovo contratto di servizio che avrà validità di 6 anni e che la Regione Umbria andrà a firmare con Trenitalia nel giugno prossimo. Un vero contratto commerciale di 360 milioni di euro di cui 240 vengono dalla regione e 120 dalla bigliettazione (biglietti+abbonamenti).
Come verrà usato questo denaro dalla Regione? I pendolari chiaramente sperano non solo, e forse non in primo luogo, che siano acquistati nuovi treni, ma soprattutto che siano acquistate da RFI tracce sulla Direttissima in modo da mettere in sicurezza il futuro delle percorrenze. L’assessore ha assicurato che alla base di questo contratto di servizio di sei anni, che sarà pronto la prossima settimana, c’è la garanzia delle tracce e, quindi, del mantenimento dei tempi di percorrenza.E se sul fronte regionale la discussione è aperta, ancora più incerto è il futuro dei treni “veloci”, degli Intercity, che Trenitalia bolla da sempre come risorse in perdita (“profondo rosso” li definisce!).
Gli IC maggiormente in discussione sarebbero il Tevere e l'Arno che da anni collegano Orvieto e Chiusi rispettivamente con Firenze e Roma e che rappresentano due canali importanti di collegamento per queste città. L’assessore umbro ha chiesto al governo di firmare un contratto per gli intercity pluriennale perché, qualora vengano tolti, la regione se ne dovrà fare carico. Insomma, c'è di che preoccuparsi. Il Comitato pendolari Roma-Firenze sta, perciò, incontrando istituzioni territoriali, associazioni dei consumatori ed altri soggetti che da più parti devono e possono dare risposte concrete con azioni comuni.Giovedì 14 maggio il primo incontro della Consulta regionale per l’utenza e il consumo è avvenuto presso la sede regionale, e ha visto coinvolti, oltre al Comitato Roma-Firenze e il Comitato pendolari di Terni l'assessore ai trasporti Giuseppe Mascio, le associazioni dei consumatori, il responsabile di Trenitalia per l’Umbria Angelini, la CISL, la CGIL, la UIL, Acu, il CNA, Confcommercio dell’Umbria, Confindustria Umbria, Confesercenti Umbria, Confcooperative, Confapi etc. Si è deciso di convocare di nuovo la Consulta tra circa 8 giorni con la presenza anche del responsabile Trenitalia Angelini per discutere nei dettagli la bozza di contratto di servizio che verrà messo a disposizione dall’assessore Giuseppe Mascio. La stessa Consulta può farsi promotrice, insieme ai comitati, per aprire concretamente un discorso integrato e nazionale sulle problematiche dei pendolari. La Regione invece, oltre a coinvolgere i comitati pendolari nella discussione del contratto di servizio in modo da evitare sorprese negative per gli utenti, deve aprire dei tavoli tra le Regioni confinanti in modo da ottimizzare le già di per sé scarse risorse economiche. Nei prossimi giorni il Comitato lavorerà, quindi, su più fronti, partecipando ai vari tavoli di discussione, ma soprattutto spingendo perché si portino avanti velocemente azioni concrete.