Il governo ha deciso di cancellare definitivamente il diritto allo studio in Italia
SIENA. La fine del diritto allo studio: Tagliato l’89,54% % in due anni
Nel silenzio generale il Consiglio dei Ministri del 14/10 ha decretato la cancellazione delle borse di studio
LINK coordinamento universitario denuncia la scelta del Governo, passata fin’ora sotto silenzio, di cancellare il già martoriato diritto allo studio in Italia.
A seguito delle ultime manovre governative il fondo ministeriale per il diritto allo studio era già passato da 246 milioni di euro nel 2009 a 99 milioni nel 2010 e il grave taglio già previsto per il 2011 avrebbe portato le risorse per le borse di studio a 70 milioni di euro. Evidentemente a Tremonti non bastava.
L’ultima manovra finanziaria, approvata in Consiglio dei Ministri il 14 ottobre, stanzia infatti solo 25.731.000 € per il diritto allo studio per l’anno 2011/2012. Il taglio in due anni operato dal Governo è quindi l’89,54 %. Per il 2013 sono previste risorse per soli 12.939.000 €.
In Italia gli idonei che avrebbero diritto alla borsa di studio sono 184.043. Se dovessimo dividere le risorse per il numero di studenti che per legge hanno diritto a una borsa di studio con cui pagare trasporti, alloggio, libri, potremmo affermare che il Governo stanzia 70 € a testa. Si tratta di studenti meritevoli e con redditi bassi, che per proseguire i costosi studi non hanno altra speranza che la borsa di studio.
Apprendiamo con sgomento che il governo con questo ennesimo provvedimento ha deciso di cancellare definitivamente il diritto allo studio in Italia, impedendo a tanti studenti di poter proseguire il proprio percorso di formazione.
Con questo voto e a fronte della situazione che si è venuta a creare il diritto allo studio in Italia non esiste più!
In Toscana, in particolare, in seguito alla manovra economica straordinaria del ministro Tremonti dello scorso giugno, si è già profilato il rischio di un pesante taglio per l’ ARDSU, che porterebbe secondo le dichiarazioni dello stesso Presidente Rossi, addirittura una decurtazione del 50% delle risorse attualmente stanziate per il diritto allo studio universitario. Questa ulteriore diminuzione di finanziamenti statali significa pertanto la reale impossibilità di riuscire non solo a garantire la copertura totale degli idonei, ma anche il funzionamento dell’ intera azienda con tutti i servizi annessi. La situazione regionale è ulteriormente aggravata dalla mancata nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ Azienda, che non viene convocato da ormai ben 4 mesi, non consentendoci di comprendere che ricaduta avranno tutti questi tagli e come verranno gestiti.
Link Siena denuncia la gravità della situazione che è passata per troppo tempo sotto silenzio e chiede un’immediata convocazione del Consiglio per discutere la questione.
Ci mobiliteremo in tutte le città per impedire lo smantellamento di un diritto fondamentale. Saremo in piazza in tutt’Italia insieme all’Unione degli Studenti il 29 ottobre e il 30 ottobre a Napoli in una grande manifestazione nazionale al fianco dei precari della scuola.
La data centrale della mobilitazione sarà la giornata internazionale di mobilitazione studentesca: il 17 novembre, con grandi manifestazioni e cortei in tutta Italia. Chiediamo il ripristino immediato di tutti i fondi per il diritto allo studio, la copertura totale delle borse e un nuovo piano di investimento sull’università.
Non consentiremo che duecentomila studenti debbano lasciare l’università. Mobilitazione generale subito!
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