Dei 41 con diritto di voto, solo 20 hanno approvato la mozione della maggioranza, mentre i Riformisti sono usciti per non compromettersi e Rifondazione ha presentato un ordine del giorno che ricalcava la mozione delle liste civiche.
Gli uni e gli altri hanno perciò votato a favore dei propri documenti scavando un fossato nella maggioranza che pure, a suo tempo, aveva approvato sulla materia un documento unitario dell’apposita commissione, salvo poi sconfessarlo con un voltafaccia che aveva un solo scopo: evitare di rendere pubbliche le somme (a volte enormi) percepite a vario titolo dai nominati nelle aziende partecipate o in Fondazione.
Si finisce così per informare i cittadini solo di un dato politicamente irrilevante: i redditi dei consiglieri comunali, in gran parte derivanti da attività lavorative del tutto personali e, in piccolissima parte, da gettoni di presenza e rimborsi spese. Si nascondono invece gli spropositati compensi che si autoassegnano i nominati nelle partecipate e nelle controllate, spesso carenti dei requisiti di professionalità, con oneri direttamente a carico della collettività.
Una storia squallida, che non fa onore ai consiglieri del PD, i quali dimostrando in tal modo la loro volontà di “coprire” un sistema di potere locale che si incentra sulla distribuzione di denaro tramite le nomine delle istituzioni ed il collocamento ai vertici di aziende come il Monte dei Paschi. Ciò facendo, contribuiscono ad alimentare tra i cittadini il discredito della politica in generale proprio in un periodo in cui tanti scandali, economici ed etici, stanno colpendo gran parte dei partiti.
Le Liste Civiche Senesi