SIENA. Buongiorno, abbiamo appreso circa lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi dal personale non docente di Siena Jazz, e ufficializzato dai sindacati. Sappiamo che i
sindacati, nelle scorse 2 settimane, hanno avuto modo di incontrare i dipendenti e successivamente la Governance di Siena Jazz. Sappiamo che, vista l’urgenza, avevano richiesto un incontro in tempi brevi, che però la dirigenza ha scelto di posticipare. Ma come apprendiamo anche dalla stampa, l’aspetto più preoccupante è rappresentato dal fatto che la stessa dirigenza ha ulteriormente negato ai delegati del personale la possibilità di partecipare all’incontro, che pertanto si è svolto tra i soli rappresentanti
sindacali e la governance.
Per quanto ciò sia assolutamente un diritto di quest’ultima, tale scelta a nostro avviso evidenzia quanto non vi sia la volontà da parte di questa
Dirigenza di un confronto costruttivo, e conferma ancora una volta un atteggiamento volto a distanziare le parti, come già sottolineato dal corpo studentesco, dai docenti impegnati nei corsi pre-accademici, dai genitori dei bambini della Peter Pan Orchestra, oltre che da molti musicisti e addetti ai lavori esterni che conoscono le attuali vicissitudini dell’Accademia.
La posizione legittimamente assunta dal personale non docente quindi non ci sorprende, ma al contrario conferma le criticità che anche noi abbiamo riscontrato, e per questa ragione intendiamo esprimere la nostra totale vicinanza e solidarietà ai
dipendenti di Siena Jazz, che per noi rappresentano un reale punto di riferimento, essendo coloro con i quali intratteniamo concretamente i rapporti legati alla quotidianità dell’Istituto e dei corsi. Anche noi studenti ci sentiamo pertanto chiamati in causa nell’evidenziare quanto ormai l’aria che si respira nell’Accademia sia diventata irrespirabile, e quanto ciò mini concretamente un percorso che per la
maggioranza di noi ha rappresentato una scelta importante e spesso anche
economicamente impegnativa.
A poco servono perciò le rassicurazioni della Dirigenza in merito alla ripartenza dei corsi o i proclami di impegno nel miglioramento, poiché al di là dei numeri, che già testimoniano tristemente una disaffezione generale di utenza e docenti, ciò che più
conta è il clima nel quale si studia. Fino ad un anno fa questa percezione era molto diversa, sia all’interno dell’istituto che al di fuori, e in quanto studenti noi chiediamo solo di poterci formare in un ambiente diverso da quello che riscontriamo oggi.
Ancora una volta quindi rivolgiamo anche noi un ulteriore appello alle Istituzioni, affinché si provveda ad un concreto cambio di passo e in tempi brevi, prima cioè che il processo involutivo al quale purtroppo assistiamo divenga irreversibile.
La Consulta degli Studenti SJU di Siena Jazz