Lettera di De Risi, medico e consigliere comunale, su 118 e guardia medica
SIENA. Alla luce di quanto abbiamo trovato sotto l’albero di Natale è d’obbligo fare alcune considerazioni. Questo assemblaggio di ASL, di cui fino ad ora il cittadino non si era certo accorto, ha voluto lasciare un segno indelebile nel 2016; e quando farlo, se non sotto le festività natalizie, per esser certi di essere ricordati?
Bene, una volta trovata la data mancava però la sorpresa: cosa regalare al cittadino? Ci voleva qualcosa di veramente originale; basta con i soliti vaccini hanno detto; ci vuole qualcosa di veramente innovativo… già, ma cosa? Pensa e ti ripensa… finalmente ad una di queste menti strailluminate è arrivata la folgorazione. “ ‘a patata lessa”, penserete voi, invece no ecco la sorpresa: separiamo il servizio di continuità assistenziale da quello di emergenza/urgenza. Cosa significa, mi domanderete voi; tradotto per i non anglofoni significa che i due servizi, ai quali ci rivolgevamo componendo un numero a 3 cifre (118) adesso è stato diviso in due servizi a cui possiamo rivolgerci chiamando due numeri diversi e cioè:
– 118 per le emergenze/urgenze
– 0577367773 negli altri casi
Questa piccola miglioria ha prodotto come conseguenza 2 risultati
– riduzione di personale alla centrale 118 da 5 a 2 operatori infermieristici abilitati al triage
– messa in campo di operatori, badate bene che per legge non possono farlo, centralinisti per la Continuità Assistenziale.
Capite bene che in queste condizioni è demandato all’utente stabilire la gravità del proprio stato morboso ed in base a ciò dirottarsi poi su di un numero anziché un altro.
Vediamo insieme cosa accade se un ipocondriaco, sbagliando, chiama il 118: risponde un infermiere che, come è sempre avvenuto, fa un triage telefonico e se ravvede gli estremi di gravità attiva i mezzi di soccorso; se invece capisce di trovarsi di fronte ad un errore diagnostico, non sbagliano solo i medici, invita l’utente a rivolgersi alla “guardia medica” fornendo il numero di telefono.
Guardiamo adesso invece cosa succede quando ci troviamo di fronte ad un utente che tende a minimizzare la propria patologia: questi si rivolgerà, ammesso che conosca il numero, al servizio di “Guardia Medica” qui l’operatore, se non sarà personale sanitario come sembra, lo dirotterà immediatamente sul medico il quale, se sta visitando non potrà certo rispondere, in caso contrario risponderà e si accerterà delle condizioni del paz dovendo fare un rapido triage telefonico che, in caso di nuovo errore diagnostico lo vedrà costretto ad indirizzare l’utente verso il 118, nel caso in cui però non sia stato in grado di rispondere celermente, perché occupato in altra visita, l’utente potrebbe trovarsi in serio pericolo.
Vediamo adesso cosa ha prodotto questa strenna natalizia: ha prodotto un ingorgo del 118, perché essendo stato ridotto il numero degli operatori le linee si sono inevitabilmente intasate.
Vi spiego anche il perché: essendo una sorpresa era scontato che prima di Natale non si potesse rivelare ai cittadini, per cui il 20 dicembre quando è entrato in funzione il nuovo sistema nessuno o pochissimi, tra gli utenti, sapevano dei 2 numeri, quindi si sono rivolti tutti al 118.che, dovendo lavorare con numero ridotto di personale, è entrato in blocco. Altro piccolo inconveniente è che i medici sono stati informati di questo cambiamento, badate bene senza neanche una bozza di protocollo operativo, il 16 dicembre. Questo modo di fare mi ha riportato con la mente a quel lontano 13 agosto 1961 quando i cittadini di Berlino est si trovarono divisi da quelli di Berlino Ovest da un muro eretto in nottata.
Grazie Babbo Natale. Tengo comunque a precisare che non ti avevo inviato alcuna letterina.
Enzo De Risi