VALDICHIANA. La Filt Cgil ritiene opportuna e percorribile la realizzazione di una stazione in linea dell’alta velocità in Valdichiana. L’ipotesi è ormai entrata nel dibattito politico nazionale, dopo la risoluzione favorevole alle stazioni in linea della Commissione trasporti della Camera dei deputati. L’atto, che impegna il governo a prendere decisioni in merito, ha visto il sostegno dei deputati del nostro territorio, e apre nuovi scenari positivi per l’economia e i lavoratori di un grande bacino che va da Siena ad Arezzo, dall’alto Lazio a Perugia. Se attuata, l’ipotesi più ragionevole sarebbe quella i costruire una stazione per gli Eurostar a Montallese, dove si intersecano linee locali, Direttissima e alta velocità. Una scelta dovuta a ragioni tecniche, ma anche pratiche: Chiusi ha sempre avuto un ruolo importante come stazione intermedia nella tratta Firenze Roma. Un ruolo strategico anche ai fini dell’assegnazione del lavoro: il personale viaggiante e di macchina viene fatto partire e arrivare qui, perché questà località baricentrica consente di ridurre in maniera drastica il costo legato agli spostamenti. Non a caso la stazione di Chiusi è anche la seconda in Toscana per la divisione cargo.
Per questi motivi Chiusi conta ancora una grossa presenza di personale ferroviario: oltre trecento persone. Sono dati che farebbero riflettere chiunque. Non solo si tratta di una delle più importanti imprese in termini di occupazione del territorio, ma qui si tratta di un ruolo strategico da valutare e valorizzare. Dunque, la proposta di fare a Chiusi una stazione in linea appare assolutamente coerente con la storia ferroviaria e persino con la storia di Chiusi, visto che fin dall’epoca etrusca e romana questo luogo era importante nelle vie di comunicazione proprio per la sua posizione baricentrica. Quindi, se in Emilia Romagna si decide di fare una stazione in linea nei pressi di Reggio, proprio per la posizione intermedia tra Milano e Bologna, non si capisce perché la stessa ragione non si possa realizzarne un’altra a Chiusi. La situazione è davvero speculare, visto che anche a Reggio Emilia la stazione coincide con la presenza dell’autostrada.
E non si dica che il nostro bacino di utenza è inferiore rispetto ad altre realtà, che non si è mai investito sul collegamento con Siena… Qui rischiamo di pagare due volte: una volta, con l’isolamento del capoluogo di provincia con il resto d’Italia, che abbiamo vissuto e pagato in negativo per decenni; una seconda volta con la prospettiva di essere ulteriormente esclusi, stavolta da un collegamento con l’Europa legato all’alta velocità. Il nostro territorio ha qualità che lo rendo apprezzato in tutto il mondo, produzioni locali di alto livello e una forte attrazione turistica: ragioni in più perché possiamo parlare di un diritto alla mobilità di territorio, funzionale agli abitanti, alle imprese, ai visitatori. Dunque, per raggiungere l’obiettivo occorrono aspetti fondamentali: investire nel miglioramento dei trasporti ferroviari tra Siena e Chiusi, cosa che era stata prevista insieme alla presentazione del Memorario, e poi accantonata; rilanciare il centro logistico, che non può prescindere da una sezione cargo che rischia a questo punto di scomparire. Proposte che hanno un senso, ribadiamo, solo in presenza di una fermata dell’alta velocità a Montallese. Segreteria Filt Cgil – Siena