SOVICILLE. SDEGNO, SCONCERTO, SCONFORTO, sono le parole che posso associare alla seduta del Consiglio Comunale di Sovicille del 25 giugno scorso, a cui ho potuto assistere in via eccezionale, dato che è stato fatto di mattina in un giorno lavorativo, come quasi tutte le sedute dei Consigli di questo comune.
Il punto dolens è stato, come ci si poteva aspettare, quello riguardo all’approvazione delle modifiche apportate al Piano Strutturale del comune adottato nel 2009.
Da subito l’opposizione ha fatto notare che le modifiche che dovevano essere votate erano molto diverse da quelle che erano state portate a conoscenza dei cittadini attraverso il processo partecipativo, e che addirittura alcuni miglioramenti nel senso di una maggior tutela della natura e del paesaggio erano state spazzate via.
Praticamente, nel testo aggiornato, non erano state prese minimamente in considerazione le osservazioni presentate dal Partito di Rifondazione Comunista, dai consiglieri della lista civica e dai cittadini che abitano le zone pesantemente interessate dal processo di industrializzazione e cementificazione della piana del Padule, in particolare i borghi storici di Torri e Stigliano, mentre venivano accolte puntualmente tutte le richieste delle osservazioni presentate da Novartis e Bayer. Oltretutto, alcune modifiche non erano più evidenziate come tali, cioè in rosso, ma apparivano come appartenenti al testo originario. La prima domanda che viene spontanea è: ma la Bayer non se n’era andata? A quanto pare la risposta è nì,perché ha chiuso il già limitato processo produttivo, con la squallida vicenda che tutti sappiamo, ma rimane proprietaria di buona parte dei terreni e vuole specularci prima di andarsene; per farci cosa? Non si sa e secondo le modifiche all’art. 30, non è neanche tenuta a dircelo. Nonostante tutto richieste di Bayer e Novartis di stracciare quasi tutte le tutele precedentemente stabilite per la tutela del reticolo dei fossi di scolo delle acque, criteri di edificazione, approvvigionamento delle risorse, smaltimento dei reflui industriali e insediamento di attività correlate a quelle attualmente presenti a Bellaria, sono state stracciate.
Apparentemente l’onnipotente Big Pharma detta legge al di sopra di tutti e la maggioranza che amministra il comune non ha avuto dubbi nel mettere completamente il territorio nelle sue mani per farne lo scempio che vogliono, cancellando allo stesso tempo identità, natura, storia e paesaggio e dando uno schiaffo alle migliaia di cittadini, che anche attraverso le loro rappresentanze politiche hanno espresso un parere nettamente contrario e hanno chiesto precisi paletti e tutele.
La maggioranza ha poi deciso di aggiornare il punto scottante in seguito alla legittima obiezione della minoranza sulla mancanza di uno schema di delibera, che in questo caso era ancora più grave, vista la sconcertante mutevolezza dei testi che il Consiglio andava a votare. Nel frattempo il Sindaco era andato a preparare lo schema di delibera in una decina di minuti, ma l’aggiornamento si imponeva comunque per dare la possibilità ai consiglieri di prenderne visione e di studiarlo (di solito ci sono 5 giorni di tempo).
La discussione più lunga ed estenuante si è presentata allora sulla data e l’ora dell’aggiornamento, dato che Lista Civica e Rifondazione hanno chiesto, come già più volte in precedenza, di poter aggiornare la seduta in qualsiasi giorno della settimana prossima, purché non in orario lavorativo, per far risparmiare alle casse comunali il gravoso onere di pagare la giornata ai datori di lavoro e dare la possibilità alla cittadinanza di assistere alla seduta, vista anche la delicatezza e l’importanza delle delibere relative al Piano Strutturale.
Dopo due ore di discussione la maggioranza ha imposto l’aggiornamento alle ore 8 di martedì 29 giugno, cosa che darà la possibilità al consigliere della Lista Civica Fanti di fare il suo intervento, ma non di votare, a causa dei suoi imprescindibili impegni di lavoro. Tutti gli impegni, anche serali (sono state tirate in ballo anche le prove del palio) di OGNUNO dei consiglieri della maggioranza, che pure sono in numero schiacciante e non dovrebbero avere problemi ad approvare quello che vogliono, sono stati di assoluta priorità. Se qualcuno dice che è perché non ci vogliono i cittadini e perché è più comodo non andare un giorno a lavorare, tanto paga il comune, è pura malignità.
Francamente non ho parole. Dire che come cittadina sono indignata, disgustata e sconfortata dall’operato di chi amministra il mio comune, sia nel merito che nel modo, è veramente troppo poco.
Paola Agostinelli
Stigliano-Sovicille
Il punto dolens è stato, come ci si poteva aspettare, quello riguardo all’approvazione delle modifiche apportate al Piano Strutturale del comune adottato nel 2009.
Da subito l’opposizione ha fatto notare che le modifiche che dovevano essere votate erano molto diverse da quelle che erano state portate a conoscenza dei cittadini attraverso il processo partecipativo, e che addirittura alcuni miglioramenti nel senso di una maggior tutela della natura e del paesaggio erano state spazzate via.
Praticamente, nel testo aggiornato, non erano state prese minimamente in considerazione le osservazioni presentate dal Partito di Rifondazione Comunista, dai consiglieri della lista civica e dai cittadini che abitano le zone pesantemente interessate dal processo di industrializzazione e cementificazione della piana del Padule, in particolare i borghi storici di Torri e Stigliano, mentre venivano accolte puntualmente tutte le richieste delle osservazioni presentate da Novartis e Bayer. Oltretutto, alcune modifiche non erano più evidenziate come tali, cioè in rosso, ma apparivano come appartenenti al testo originario. La prima domanda che viene spontanea è: ma la Bayer non se n’era andata? A quanto pare la risposta è nì,perché ha chiuso il già limitato processo produttivo, con la squallida vicenda che tutti sappiamo, ma rimane proprietaria di buona parte dei terreni e vuole specularci prima di andarsene; per farci cosa? Non si sa e secondo le modifiche all’art. 30, non è neanche tenuta a dircelo. Nonostante tutto richieste di Bayer e Novartis di stracciare quasi tutte le tutele precedentemente stabilite per la tutela del reticolo dei fossi di scolo delle acque, criteri di edificazione, approvvigionamento delle risorse, smaltimento dei reflui industriali e insediamento di attività correlate a quelle attualmente presenti a Bellaria, sono state stracciate.
Apparentemente l’onnipotente Big Pharma detta legge al di sopra di tutti e la maggioranza che amministra il comune non ha avuto dubbi nel mettere completamente il territorio nelle sue mani per farne lo scempio che vogliono, cancellando allo stesso tempo identità, natura, storia e paesaggio e dando uno schiaffo alle migliaia di cittadini, che anche attraverso le loro rappresentanze politiche hanno espresso un parere nettamente contrario e hanno chiesto precisi paletti e tutele.
La maggioranza ha poi deciso di aggiornare il punto scottante in seguito alla legittima obiezione della minoranza sulla mancanza di uno schema di delibera, che in questo caso era ancora più grave, vista la sconcertante mutevolezza dei testi che il Consiglio andava a votare. Nel frattempo il Sindaco era andato a preparare lo schema di delibera in una decina di minuti, ma l’aggiornamento si imponeva comunque per dare la possibilità ai consiglieri di prenderne visione e di studiarlo (di solito ci sono 5 giorni di tempo).
La discussione più lunga ed estenuante si è presentata allora sulla data e l’ora dell’aggiornamento, dato che Lista Civica e Rifondazione hanno chiesto, come già più volte in precedenza, di poter aggiornare la seduta in qualsiasi giorno della settimana prossima, purché non in orario lavorativo, per far risparmiare alle casse comunali il gravoso onere di pagare la giornata ai datori di lavoro e dare la possibilità alla cittadinanza di assistere alla seduta, vista anche la delicatezza e l’importanza delle delibere relative al Piano Strutturale.
Dopo due ore di discussione la maggioranza ha imposto l’aggiornamento alle ore 8 di martedì 29 giugno, cosa che darà la possibilità al consigliere della Lista Civica Fanti di fare il suo intervento, ma non di votare, a causa dei suoi imprescindibili impegni di lavoro. Tutti gli impegni, anche serali (sono state tirate in ballo anche le prove del palio) di OGNUNO dei consiglieri della maggioranza, che pure sono in numero schiacciante e non dovrebbero avere problemi ad approvare quello che vogliono, sono stati di assoluta priorità. Se qualcuno dice che è perché non ci vogliono i cittadini e perché è più comodo non andare un giorno a lavorare, tanto paga il comune, è pura malignità.
Francamente non ho parole. Dire che come cittadina sono indignata, disgustata e sconfortata dall’operato di chi amministra il mio comune, sia nel merito che nel modo, è veramente troppo poco.
Paola Agostinelli
Stigliano-Sovicille