CHIANCIANO TERME. Il circolo di Legambiente Chianciano ha appreso dalla stampa locale della reiterazione, a circa un anno di distanza, della richiesta da parte dell'Hotel Columbia di poter effettualre ricerche di acque termali, rispetto alla quale richiesta nel luglio 2007 il consiglio comunale di Chianciano comunicò alla regione Toscana la propria contrarietà.
Legambiente esprime la propria preoccupazione e ritiene che la motivazioni riportate nella Delibera del Consiglio Comunale N. 70 del 23 luglio 2007 siano ancor più valide e che, altresì, sia necessario che l'amministrazione comunale promuova e rafforzi rapidamente strumenti concreti per la tutela del patrimonio idrotermale di Chianciano e il suo sfruttamento esclusivo dal parte della Società Terme.
La delibera consiliare del luglio 2007, sulla base di relazioni scientifiche, affermava "il pericolo molto concreto che una ricerca di acque spinta in profondità possa intercettare i fluidi termali presenti nella faglia e di conseguenza alterarne le portate e le caratteristiche termali e chimiche".
Il consiglio comunale, adottando il principio di cautela, considerava quindi che il pericolo di penalizzare le Terme di Chianciano era troppo grande rispetto all'eventuale beneficio che sarebbe potuto derivare al privato che aveva chiesto il permesso per la ricerca delle acque. Pertanto dichiarando "centrale e prioritaria la tutela delle risorse idriche termali, che rappresentano un bene collettivo e identificano e caratterizzano la Città Termale e il suo modello economico" il Consiglio Comunale non ritenne possibile "ipotizzare concessioni o sub-concessioni che snaturerebbero l'identità della Città Termale".
La chiarezza e la nettezza della deliberazione del Consiglio Comunale di Chianciano Terme non danno spazio ad interpretazioni diverse dal diniego della possibilità di ricerche e di estrazioni.
Il Circolo di Legambiente di Chianciano si rivolge all'Amministrazione Comunale affinché riaffermi con forza quanto approvato lo scorso anno e soprattutto metta in atto, insieme alla Società Terme di Chianciano immobiliare, tutti gli strumenti di protezione necessari (quali ad esempio l'estensione delle concessioni minerarie della soc. Terme).
Non può sfuggire, infine, il palese problema del conflitto di interessi evidenziato nel provvidenziale comunicato stampa dei "Guardiani delle Acque", conflitto che, con la reiterazione della richiesta di ricerche, richiede una soluzione non più rinviabile.