SIENA. Il dibattito sul testamento biologico ultimamente si è arricchito di testimonianze e vicende, che hanno stimolato diverse prese di posizione, con punti di vista anche diametralmente opposti, che hanno dato ampia visibilità al problema, coinvolgendo dialettiche a tutti i livelli, in ambito politico e sociale. L’argomento non sempre è stato trattato con animo e sentimenti nobili, così come suggerirebbe il rispetto delle persone coinvolte, ma è stato oggetto anche di basse speculazioni politiche che, qualche mese fa nel drammatico caso di Eluana Englaro, sono sfociate in una indegna corsa contro il tempo per sacrificare le volontà del padre, sull’altare della commozione del momento, mediante decreto, proprio come il resto dell’attività governativa degli ultimi anni. E la dimostrazione che, per la maggioranza, si trattava di un problema secondario lo testimonia la mancata presentazione, al contrario di quanto auspicava il presidente Napolitano, di un adeguato disegno di legge in materia; come dire che si è cavalcata l’onda dell’emozione popolare del momento per poi accantonare il problema dopo il drammatico epilogo della vicenda. L’atto del Comune di Colle Val d’Elsa (fin dalla scorsa legislatura i Socialisti furono promotori di questa iniziativa), che ha istituito il registro per la dichiarazione del “testamento biologico” appare lodevole per la sensibilità che dimostra sull’argomento ed è auspicabile che possa essere raccolta anche dagli altri comuni del nostro territorio e non solo, consentendo ai cittadini di indicare, in un momento di lucida capacità mentale, quali siano le loro volontà in tema di interruzione dell’attività terapeutica, nel momento in cui quest’ultima si rivelasse definitivamente inutile. I temi della laicità, delle libere scelte dei cittadini sono stati e saranno sempre al centro dei programmi del Partito Socialista Riformisti di Siena, visto che sono argomenti che stanno alla base della nostra cultura.
Nessuno potrà mai dire se l’infermo, le cui funzioni vitali sono ormai compromesse e che rimane in vita solo per merito di strumenti meccanici, soffre per la propria condizione e vorrebbe porvi una dignitosa fine. Nessuno può neanche dire il contrario, e cioè che il malato coltivi la continua speranza che un miracolo possa risvegliarlo e ricondurlo alla vita normale. Ed allora come risolvere l’enigma? Consentendo ad ognuno di noi di dichiarare con coscienza, lucidità e piena consapevolezza, in quale modo vuole che si comportino i suoi congiunti nel caso in cui drammaticamente si dovessero trovare nelle stesse condizioni del papà della povera Eluana Englaro. Il testamento biologico è l’unico sistema che può dirimere il tragico dilemma, affidandosi solo ed esclusivamente alle volontà del malato da esprimere in tempi non sospetti, con una dichiarazione da depositare in busta chiusa, che sarà poi sigillata ed annotata su un registro, dove sarà riportata anche la persona di fiducia che avrà controfirmato il testamento.
Si può discutere a lungo sulle due tesi ma nulla potrà impedire di considerare valida solo quella che fa riferimento alla volontà di chi, disgraziatamente, non avrebbe la possibilità di esprimerla se non con una dichiarazione ufficiale rilasciata nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, esercitando così un sacrosanto diritto personale, che solleva i congiunti dal dover assumere una decisione, che in ogni caso risulterebbe drammatica.
Partito Socialista Riformisti Siena
Nessuno potrà mai dire se l’infermo, le cui funzioni vitali sono ormai compromesse e che rimane in vita solo per merito di strumenti meccanici, soffre per la propria condizione e vorrebbe porvi una dignitosa fine. Nessuno può neanche dire il contrario, e cioè che il malato coltivi la continua speranza che un miracolo possa risvegliarlo e ricondurlo alla vita normale. Ed allora come risolvere l’enigma? Consentendo ad ognuno di noi di dichiarare con coscienza, lucidità e piena consapevolezza, in quale modo vuole che si comportino i suoi congiunti nel caso in cui drammaticamente si dovessero trovare nelle stesse condizioni del papà della povera Eluana Englaro. Il testamento biologico è l’unico sistema che può dirimere il tragico dilemma, affidandosi solo ed esclusivamente alle volontà del malato da esprimere in tempi non sospetti, con una dichiarazione da depositare in busta chiusa, che sarà poi sigillata ed annotata su un registro, dove sarà riportata anche la persona di fiducia che avrà controfirmato il testamento.
Si può discutere a lungo sulle due tesi ma nulla potrà impedire di considerare valida solo quella che fa riferimento alla volontà di chi, disgraziatamente, non avrebbe la possibilità di esprimerla se non con una dichiarazione ufficiale rilasciata nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, esercitando così un sacrosanto diritto personale, che solleva i congiunti dal dover assumere una decisione, che in ogni caso risulterebbe drammatica.
Partito Socialista Riformisti Siena