SIENA. La Rete Civica SiSolidal si unisce allo sconcerto espresso dalla consigliera Anna Ferretti in consiglio comunale, e continua a far fronte all’accoglienza dei migranti e delle persone in stato di indigenza presenti a Siena. I volontari, le volontarie e le associazioni che la compongono sono estremamente amareggiati, provati nelle energie e nelle finanze dalle lungaggini che si stanno verificando per mettere in sicurezza i cittadini stranieri e quelli residenti. Nel 2022 avevamo una media di 60 giovani nel parcheggio della stazione da assistere completamente con il solo sostegno della Caritas. Nel 2023 c’erano circa 30 giovani nel parcheggio di San Marco, oggi, nel 2024 ne abbiamo 32 nel parcheggio di via Mascagni. Questo in aggiunta ai dormitori Caritas che, dal novembre 2022, sono sempre stati pieni, con una media di 30 persone.
Ringraziamo Comune di Siena e Società della Salute che, allora, misero a disposizione tre bagni Sebach, consentendo al dormitorio di poter aprire, come misura di emergenza. Rimangono però, a oggi, gli unici presidi igienici per 60 persone, insieme alle 3 docce messe a disposizione dal volontariato non governativo.
Sono evidentemente insufficienti a garantire la salute, la dignità e il decoro dei richiedenti asilo e della città. Se, come intervento di emergenza, ha avuto avuto la sua funzione, da tempo sosteniamo che Siena necessita di bagni, spogliatoi e docce pubbliche, ospitando ogni anno 2.000.000 di turisti e circa 170 migranti. Questi turisti spesso non soggiornano dentro le mura e e necessitano di lavarsi, a volte cambiarsi e usare i bagni. I fasciatoi per bambini sono inesistenti. bambini sono inesistenti. Le lamentele sono molte, da anni, anche perché gli esercenti vengono così costretti a supplire al necessario. Va bene anche a pagamento, purchè indigenti e senza tetto vi possano accedere con gettoni preforniti.
I dormitori Caritas non sono residenze, servono per contenere le emergenze. Ma cessano di sostenerle, se sono costantemente pieni. Inoltre non ci sono spazi per cibo, abiti, articoli di igiene necessari ai lungo-residenti, che si trovano a dover ammassare le loro cose.
Il cibo è una necessità primaria. È possibile che nelle mense scolastiche, comunali, ospedalierecomunali, ospedaliere non ci sianon ci sia eccedenza da non sprecare? eccedenza da non sprecare? Le necessità primarie di chi è su un territorio sono responsabilità istituzionali. Non possono essere possono essere scaricate interamente sul volontariato non governativo. La solidarietà e la redistribuzione delle risorse solidarietà e la redistribuzione delle risorse sono principi di civiltà prima che sono principi di civiltà prima che di carità.di carità.
Se la Prefettura non è in grado di prendere velocemente in carico l’ex scuola di Montalbuccio e utilizzarla per le necessità locali, che la riconferisca al riconferisca al Comune che la usi per solidarietà. In questo caso ci auguriamo che si risolva a fornire soccorso alle persone straniere indigenti accoglienza nei CAS, dove ci sono molti posti liberi per effetto delle revoche.
Mentre alcune istituzioni si attrezzano per il passaggio da emergenza a fenomeno da gestire in continuità, come Unisi, Unistrasi, Unisi, Unistrasi, Licei e Presìdi educativi, affiancati da volontariato non governativo importante religioso e laico, non è spiegabile il ritardo crudele di altre istituzioni responsabili dello stato di insiste sul proprio territorio.
Dare soccorso è un obbligo legale e morale. Nulla può assolvere da questa responsabilità. Nonostante il tavolo di coordinamento istituzionale sia un passo apprezzato ed importante, adesso è il momento di velocizzare il passaggio da misure di emergenza a governo di una componente strutturale ormai nota.
Rete SiSolidal