Appuntamento a Palazzo Patrizi venerdì 30 settembre alle 21
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SIENA. Il MONTE DEI PASCHI DI SIENA attraversa la sua crisi più grave. La capitalizzazione in borsa è scesa del 90% del valore, ben più delle altre grandi banche italiane. Un risparmiatore – o un dipendente della banca – che cinque anni fa ha investito 10.000 € in azioni MPS, oggi ha in mano un valore di appena 800 €. In analoga misura si è indebolito il patrimonio della collettività senese, che attraverso la Fondazione è proprietaria della maggioranza delle azioni della banca.
La FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI, che distribuiva nel territorio denaro contante tra i 100 e i 200 milioni di euro all’anno, ora si è indebitata di 600 milioni di € per ricapitalizzare la banca. La distribuzione degli utili è finita, e nessuno può dire per quanti anni. Ora non ci sono più soldi per opere pubbliche, per i servizi sociali, per le attività culturali, per l’associazionismo. In un colpo solo è stato dato l’addio al 2% del Pil della provincia di Siena.
Il MONTE DEI PASCHI sta pericolosamente indebolendo le basi della sua forza e della sua autonomia.
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settori vitali come il cuore del sistema informatico vengono affidate all’esterno, e se ne perde quindi il controllo;
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molteplici funzioni strategiche vengono affidate a consulenti esterni, senza nessuna garanzia sulla loro effettiva preparazione e senza nessuna certezza sulla loro reale indipendenza;
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il piano industriale prevede per i prossimi anni la riduzione di 1.500 dipendenti (ma sulla stampa locale appare solo la notizia di 150 assunzioni);
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attività tipiche della banca vengono appaltate sempre più a società esterne, con una concentrazione che ne vede crescere in modo abnorme alcune e tagliare fuori altre; in questo modo si soddisfano le clientele di amministratori e dirigenti della Banca ma si fanno proliferare contratti atipici, lavoro sottopagato e subappalti e si svilisce il valore del lavoro
SIENA STA PERDENDO IL CONTROLLO DELLA SUA FONTE DI RICCHEZZA PIÙ IMPORTANTE.
Le forze politiche e le istituzioni cittadine vogliono far credere di far fronte alle loro responsabilità scrivendo documenti dai contenuti banali e generici, come quelli approvati dalla maggioranza (PD, PDL ed alleati) in Consiglio Comunale e Provinciale, che non vanno alla radice dei problemi e non indicano soluzioni reali.
LA CITTÀ NON PUÒ PIÙ IGNORARE I FATTI MOLTO GRAVI AVVENUTI NEGLI ULTIMI ANNI
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La Fondazione, pur avendo detenuto e conservato più del 50% del capitale della Banca, non ha svolto il suo ruolo di controllo e di individuazione degli indirizzi e delle scelte di fondo per la gestione del Monte dei Paschi;
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La banca Monte dei Paschi ha compiuto scelte – come l’acquisto della Banca Antonveneta – sbagliate nei tempi e nella valutazione economica (oggi la capitalizzazione del Monte dei Paschi stesso è meno della metà di quanto ha sborsato per quell’acquisto);
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Le nomine degli amministratori della banca e delle sua partecipate avvengono quasi esclusivamente ricorrendo a figure compiacenti ed amiche, organiche al sistema di potere cittadino, spesso senza alcun riferimento alla competenza ed alla specifica professionalità.
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Gli incarichi costituiscono quasi sempre solo un premio fedeltà accompagnato da lauti compensi e da un ben modesto impegno . Che bisogno c’è di consigli d’amministrazione di 10/15 componenti, per società controllate al 100%? E che bisogno c’è di mettere le stesse persone in tre o quattro CDA?.
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La città sta perdendo ogni potere nel definire le strutture della banca nel nostro territorio.
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OCCORRE CAMBIARE SUBITO REGISTRO
La banca deve diventare il motore della crescita economica e sociale, non solo tornando a fare utili ma sviluppando una politica del credito che dia fiducia a nuove idee imprenditoriali e si assuma i rischi connessi. Non può più scaricare su Fondazione, Fises ed altre istituzioni derivate le iniziative più innovative e coraggiose. Il Monte dei Paschi non si può lavare la coscienza dei suoi impegni verso il territorio con generose sponsorizzazioni al calcio o al basket, quando non c’è più un soldo per fare servizi essenziali alle fasce di popolazione più deboli.
Gli amministratori ed i dirigenti della banca che hanno sbagliato vanno rimossi senza indugi, uscendo dalla logica che ha portato a scegliere per incarichi fondamentali solo rappresentanze partitiche e di gruppi di potere. Occorre avere il coraggio di incaricare di risollevare le sorti della banca figure individuate anche guardando al di fuori della città e che soprattutto si caratterizzino per la specifica preparazione e per l’indipendenza di giudizio e di iniziativa.
L’OPINIONE PUBBLICA CITTADINA non deve più essere tenuta all’oscuro di quanto sta succedendo. La stampa locale deve fare il suo dovere, informando in modo libero e completo. I partiti che hanno responsabilità gravi per l’accaduto debbono rimediare al più presto.
Noi di Sinistra per Siena vogliamo che di questo si discuta fra i cittadini e non avvenga tutto dietro le loro spalle e contro i loro interessi.
VENERDI’ 30 SETTEMBRE – ORE 21 SALA DI PALAZZO PATRIZI – Via di Città 81 ASSEMBLEA PUBBLICA su MONTE DEI PASCHI, FONDAZIONE E SISTEMA DI POTERE SENESE.
Cercate di venire, ne saprete anche di più di quello che abbiamo scritto fin qui. Aiutateci a scoperchiare la pentola per difendere Siena ed il suo patrimonio.
Circolo Città Domani – Lista Sinistra per Siena