SIENA. Ho deciso di dare la mia convinta adesione al progetto promosso da un gruppo di cittadini che stimo tra cui Eugenio Neri e Laura Vigni perché “non è questa la Siena che vorrei”; come “non è questa l’Italia che vorrei, così come l’Europa che vorrei”.
Ho sempre pensato che la nostra classe politica non sia altro che il prodotto della “società civile” sia a livello locale, nazionale e transnazionale; se vogliamo e crediamo al cambiamento questo non può che partire prima di tutto da noi. Solo dalla memoria dei nostri errori possiamo sperare di ricostruire il nostro domani; senza memoria non esiste futuro.
Un progetto per una Siena che vorrei: una Siena aperta all’Europa, una Siena in grado di essere città nel mondo, una Siena capace di fare scelte impopolari per non essere antipopolare, un Siena non burocratica, ma trasparente, una Siena capace di dare spazio al suo artigianato, una Siena al fianco della sua università, dell’Accademia Musicale Chigiana, del suo teatro per essere un vero centro di idee e di cultura nel mondo, una Siena il cui ospedale ritorni ad essere un tempio di eccellenza.
Sarà una lunga camminata nel deserto e non è detto che ce la faremo, ma questo non potrà che dipendere da noi.
Giulia Simi – Comitato nazionale di Radicali Italiani
Consiglio generale dell’Associazione Coscione per libertà di ricerca scientifica