Mario Ascheri a 360 gradi sul futuro della città
SIENA. Giustamente però i movimenti ci sono. Persino il dottor Valentini annuncia rimpasti: rendendosi conto di non avere grandi carte in mano? Certo, se si ricorda ora dopo 3 anni e mezzo del dramma MPS sul quale aveva promesso chiarezza! E non si è neppure ‘accorto’ nella sua strana ‘discontinuità’ di aver imbarcato personaggi del ‘sistema anni 2mila’: il bisiano ‘groviglio armonioso’ non mi è mai piaciuto ed è mistificante; chi veniva bastonato non lo trovava armonioso per niente…! Vedo nell’intervista a Michele Pinassi di David Busato che sono sulla lunghezza d’onda metodica dei 5 stelle: parlare tanto e molto di programma, poi si vedrà per i candidati, alla fine del percorso.
Perciò, fedele alla mia missione di analista senza pregiudizi, prendo l’unico testo (credo) di una qualche corposità finora disponibile, diffuso da Società Aperta (Siena Futura+Riformisti) dopo lodevole sondaggio. Forse poteva essere dato più spazio ai giovani, solo un 10% mi pare, ma giustamente è stato fatto largo a semiperiferie e periferie per un fatto quantitativo.
C’è da chiedersi però: ma Siena non è il suo Centro storico per molti dei discorsi che vi vengono fatti? Servizi per 100mila abitanti, problema costi gestione ecc. Giusto comunque anche qui scrivere di ‘cose’ da fare, più che parlare di schieramenti…
Si parla di legge speciale per Siena: non sarà più facile spingere per una legge su tutti i Centri storici che hanno ovviamente problemi comuni? Ho proposto da tempo che Siena sia sede di un incontro nazionale serio (cioè con gente preparata) sul tema per finire con una mozione da inviare al parlamento… Siamo sicuri, ad esempio, che il Centro si stia ripopolando come dice Valentini? Dove, con chi? Non abbiamo dati seri, mi sembra. Non andrebbe rifatto un discorso con le Contrade per i tanti problemi di vivibilità del Centro? In alcune periferie o semiperiferie oggi si vive notoriamente meglio che nel Centro!
Società Aperta fa un discorso analitico su fondi possibilmente disponibili con finalità condivisibili tra le idee possibili. Bene, ma i discorsi sui bilanci sono sempre difficili e lo vedremo a breve. Io comunque ritengo sempre che quello ufficiale del Comune, qui come altrove sia chiaro, sia del TUTTO incomprensibile per il cittadino ‘normale’ per cui il Comune avrebbe il DOVERE di dare dati aggregati per SERVIZI per poter comparare e discutere. Si parte con le piccole cose, ad es. per le bici, le auto elettriche o defibrillatori per non essere difficili: i costi di esercizio, personale compreso di controllo ecc. e si arriva al SMS, ad esempio: quanto costa aggregando manutenzione, ostello, personale ecc.? E si procede così con il Museo civico, il Teatro ecc.
Il cittadino deve sentire che il Comune CAMBIA approccio: prende forzosamente, ma dà anche non solo la trasparenza o i documenti cui è obbligato per legge. Non si eviterebbero anche tante interrogazioni di Consiglio che si attendono per mesi?
E se si caricassero tutti i pagamenti? Un rigo essenziale: a chi, quanto, per? Chi vuole aver rapporti con il Comune e le sue dipendenti firma la rinuncia alla privacy…
Va ricordato anche il problema del patrimonio comunale (qui è presente solo Siena Casa, pur importante) così come dell’iniziativa che il Comune dovrebbe avere nei confronti del patrimonio NON comunale: come ignorare chiese chiuse, parco possibile di Busseto, Palazzo Papesse (sembrava risolto, ma poi?), casa dello studente, palazzo Diavoli, villa Chigi delle Volte ecc.?
Si parla di ‘maggiore sicurezza per strade e viabilità’: bene, ma negli investimenti non si parla di reclutamento (e mansioni altro discorso assente) Vigili urbani, interventi viarii e alcune rotonde che eliminino evidenti situazioni di pericolo…
Società partecipate: giusti rilievi, ma senza proposte: non sono da ridurre? e come selezionare amministratori salva nomina formale del sindaco? E’ sempre valida l’idea di valutazioni preventive non vincolanti. E non parliamo dei problemi giudiziari laddove ci sono…il dott.Valentini dribbla, dice la Laura Sabatini nel suo ultimo articolo.
FISES da finanziare? mah, ok, se si assicura una pubblicità delle sue operazioni; possibile che altri soldi pubblici prendano destinazioni FORSE clientelari OGGI?
Giusta l’’iniziativa politica’ per sanità ecc.: ma non ci andrebbe una Giunta ben altrimenti autorevole? Con un consenso cittadino e politico ben più ampio? A proposito, che fine ha fatto la richiesta di cambiare (non si sa bene in che) lanciata a Valentini da Siena Cambia, per l’appunto? (E si chiama sempre così, a proposito?)
Manca lo sprint, se mi è consentito: la capacità di suscitare entusiasmo! Che è tanto più necessaria oggi. Ma, intendiamoci il pamphlet di Società Aperta si dichiara aperto, appunto…
Per finire: rimetterei in circuito qualche parolina come ‘democrazia’, di cui ho già discusso con Mauro Aurigi: che vuol dire oggi? Siena non ha saputo fare un solo referendum cittadino fino ad ora: vi dice niente? Vi pare che i temi possibili non ci fossero?
Pinassi ha ragione a dire che il Consiglio comunale è un’istituzione senza vita. Chi è d’accordo a discutere come riformare il suo Regolamento e farlo lavorare a latere in altro modo con i cittadini? Ha anche aggiunto: “Da questa situazione di impasse, causata dal crollo del vero centro di potere cittadino (la Banca MPS), si esce solo aumentando i livelli di democrazia e sollecitando i cittadini ad occuparsi, in prima persona, della loro città, coinvolgendoli nelle decisioni importanti”. Ok, d’accordo: ma in quanti sono d’accordo e come?
A mio avviso le assemblee, a parte dibattiti di protesta plateale a volte inevitabili (come per MPS ad esempio) sui problemi di programma hanno senso quando i problemi sono stati scremati, preparando documenti di studio diffusi preventivamente; non come si è sempre fatto fin qui, presentando la soluzione stracotta… Le bozze anche alternative vanno fatte prima, e poi discusse!
Quindi, a tutti consiglierei poche parole generiche e solo tanto studio concreto e scrivere, ahimè.
Ormai i cittadini hanno bisogno di programmi certi, alla tedesca, almeno per credere… per combattere poi, non ne parliamo!
Mario Ascheri