Difficile digerire la sconfitta...
SIENA. C’erano diversi scenari possibili dopo la bocciatura di Siena come capitale della cultura europea. È passata la vulgata di regime: il progetto di Sacco era il migliore, ma abbiamo perso per un “complotto”. Complotto ordito da un governo presieduto dal PD e dall’amico di corrente del Valentini (evidentemente conta poco) e dalla comunità europea. Gli altri scenari possibili, dopo la bocciatura, sarebbero potuti essere che i tecnici si fossero messi contro i politici e quest’ultimi contro i tecnici. Con la tesi del complotto si salvano tutti, e dalla sconfitta reale si passa alla vittoria virtuale. Parole d’ordine che sono partite all’unisono immediatamente dopo la bocciatura dando netta la sensazione che tutto fosse già preordinato, così come, il solito articolo giustificazionista del solito Barzanti nel Corriere della Sera pagina fiorentina. Un progetto che la giunta, nelle intenzioni del Valentini, vuole realizzare a tutti i costi. E allora parliamone. Quanto è costato questo progetto? Di chi è la proprietà? Progetto che sarebbe bene sottoporre a falsificazione da parte di esperti del settore esterni, non legati agli attuali gestori, quelli che hanno perduto. Come si inserisce nelle priorità dell’amministrazione, quali altre realizzazioni verrano accantonate per l’eventuale realizzazione. In che tempi? Con quali soldi? Sembra difficile che la Regione possa onorare l’impegno dei quaranta milioni, che sarebbe meglio, a mio parere, metterli, se ci fossero, nel Santa Maria della Scala. Struttura, l’antico Spedale, che a breve avrà ulteriori gravi complicazioni economiche. Le difficoltà della Regione sono dovute ai recenti pesanti tagli del Governo che riguardano anche la sanità (cento milioni per l’ospedale), che si sommano agli interventi che Rossi dovrà fare per far fronte alle calamità naturali che hanno colpito la Toscana, il suo patrimonio culturale e purtroppo non solo quello.
Si sa che le promesse elettorali sono volatili, ma ammettiamo che qualche soldino arrivi da Firenze, siamo sicuri che questa sia una vera priorità? I tagli governativi riguarderanno anche i comuni e le provincie. A fronte di tutto questo e senza i finanziamenti della comunità europea, è chiaro che la posizione del Valentini & C. serve solo a prendere tempo e a far passare la nottata. Una nottata che rimane molto agitata per le nuvole che si sono addensate da tempo nel cielo della città e che non preannunciano nulla di buono. Gli stress test per valutare la capacità patrimoniale del Monte sono alle porte e le dichiarazioni fatte dal Valentini e dal Guicciardini al tempo del recente aumento di capitale risultano per quello che sono: inutili! Grandinate si prevedono anche per la Sansedoni. Ben altro ci vorrebbe: una strategia che ci facesse capire effettivamente dove stiamo andando, e non viaggiare a vista come ormai avviene da alcuni anni. Sarebbe apprezzabile e giusto, che i responsabili politici e, quindi, i tecnici che ha scelto si presentassero dimissionari al consiglio comunale e producessero in questo modo una vera e propria verifica amministrativa. Verifica che, se fosse fatta senta pregiudizi, potrebbe aprire a forze e capacità oggi penalizzate. La città ha bisogno di un’alleanza vasta e competente per superare questo momento di difficoltà; il PD ha dimostrato, anche nella contingenza attuale, di non essere all’altezza della situazione. Ma mentre scrivo mi viene in mente quello che spesso mi diceva mio nonno: predicator che predichi il deserto non predicar per me che il tempo è perso.
Pierluigi Piccini