SIENA. Il club Karl Popper comunica la sua convinta adesione alla sfida lanciata dal sindaco Cenni e dall’assessore alla cultura Flores per Siena capitale della cultura europea e si mette a disposizione delle istituzioni senesi per quanto di sua competenza.
Riteniamo infatti che Siena ed il suo territorio abbiano tutte le carte in regola e le potenzialità sia culturali che economiche per confrontarsi favorevolmente con le altre città italiane candidate.
E’ del tutto evidente però che per vincere una simile sfida non ci si può limitare a rinverdire i fasti del passato, ma è indispensabile mettere in campo una progettualità di ampio respiro, europeo appunto, in grado di collegare in maniera percettibile e convincente il nostro grande retaggio culturale con un futuro tutto da scrivere.
I tempi apparentemente lunghi non devono ingannare: è necessario mettere in campo quanto prima tutte le energie di cui la città dispone, coordinate da una cabina di regia autorevole, ma non di parte perché altrimenti ci si condannerebbe a rinunciare a priori all’apporto di un gran numero di potenzialità mentre abbiamo bisogno di tutti, impegnati allo spasimo, per raggiungere l’obiettivo.
Come benissimo ha scritto Flores “questa è una occasione per poter discutere di contenuti e di progettualità senza i vincoli ed i limiti che spesso la pur necessaria contingenza politica e battaglia tra schieramenti impone” e questo è tanto più vero in un momento nel quale assistiamo ad un indubbio imbarbarimento del confronto politico. La cultura ancora una volta potrà essere la chiave di lettura attraverso la quale salvaguardare la civile convivenza. E’ una occasione da non perdere!
Del resto le risorse a nostra disposizione non sono poche: non esiste altra città di 50.000 abitanti che può vantare due Atenei, il terzo gruppo bancario italiano, la più grande e munifica Fondazione bancaria, calati in una comunità che ha saputo sapientemente traghettare nella modernità tradizioni come il Palio e le contrade, per non parlare del Santa Maria della Scala, e potremmo continuare a lungo.
Sappiamo benissimo che alcune di queste realtà, per ragioni che non è oggi nostro compito identificare, vivono un periodo di profonda crisi, ma è anche vero che l’abbandono delle rendite di posizione e lo sprigionarsi di nuove sinergie, catalizzati da questa irripetibile opportunità, potrebbero farci vivere una nuova stagione di prosperità.
Le relativamente piccole dimensioni della città non sono un problema, ma una risorsa perché a livello europeo Siena è percepita come davvero “a misura d’uomo”. D’altro canto l’ambito territoriale nel quale giocare la candidatura non può che essere quello provinciale, come premesso da Flores e come confermato dal presidente Bezzini nel ricordare giustamente che Siena rispetto alle altre città italiane rivali ha una carta vincente, ovvero la bellezza e la unicità dei territori che la circondano. In questi territori l’Unesco ha individuato ben tre patrimoni dell’umanità: il centro storico di San Gimignano, il centro storico di Pienza e la Val d’Orcia, che si vanno ad aggiungere al quarto che è il centro storico di Siena. In nessun altro luogo del mondo esiste una simile concentrazione di bellezza e di cultura. Sta solo a noi valorizzarlo e valorizzarci adeguatamente.
Non illudiamoci però che bastino la cultura, la capacità progettuale, le sinergie a portarci al successo. E’ indispensabile che allo sforzo delle istituzioni locali e di tutti i cittadini di buona volontà si affianchi un importante impegno a livello governativo ed europeo. A questo proposito sono certamente utilissime le interrogazioni parlamentari che ovviamente, essendo all’inizio della corsa, non possono che ricevere risposte genericamente rassicuranti, ma sarà di certo determinante una forte e tenace operazione di lobbying a livello parlamentare nazionale ed europeo che deve necessariamente coinvolgere tutto l’arco politico perché al momento opportuno la giuria mista, europea e nazionale, abbia un occhio di riguardo per la nostra candidatura.
Anche su questo punto, come associazione che ha nella sua ragione di essere la diffusione della cultura liberale e tradizionale, confidiamo di poter offrire alla città un reale contributo.
Enrico Tucci
Lucia Cervigni
Riteniamo infatti che Siena ed il suo territorio abbiano tutte le carte in regola e le potenzialità sia culturali che economiche per confrontarsi favorevolmente con le altre città italiane candidate.
E’ del tutto evidente però che per vincere una simile sfida non ci si può limitare a rinverdire i fasti del passato, ma è indispensabile mettere in campo una progettualità di ampio respiro, europeo appunto, in grado di collegare in maniera percettibile e convincente il nostro grande retaggio culturale con un futuro tutto da scrivere.
I tempi apparentemente lunghi non devono ingannare: è necessario mettere in campo quanto prima tutte le energie di cui la città dispone, coordinate da una cabina di regia autorevole, ma non di parte perché altrimenti ci si condannerebbe a rinunciare a priori all’apporto di un gran numero di potenzialità mentre abbiamo bisogno di tutti, impegnati allo spasimo, per raggiungere l’obiettivo.
Come benissimo ha scritto Flores “questa è una occasione per poter discutere di contenuti e di progettualità senza i vincoli ed i limiti che spesso la pur necessaria contingenza politica e battaglia tra schieramenti impone” e questo è tanto più vero in un momento nel quale assistiamo ad un indubbio imbarbarimento del confronto politico. La cultura ancora una volta potrà essere la chiave di lettura attraverso la quale salvaguardare la civile convivenza. E’ una occasione da non perdere!
Del resto le risorse a nostra disposizione non sono poche: non esiste altra città di 50.000 abitanti che può vantare due Atenei, il terzo gruppo bancario italiano, la più grande e munifica Fondazione bancaria, calati in una comunità che ha saputo sapientemente traghettare nella modernità tradizioni come il Palio e le contrade, per non parlare del Santa Maria della Scala, e potremmo continuare a lungo.
Sappiamo benissimo che alcune di queste realtà, per ragioni che non è oggi nostro compito identificare, vivono un periodo di profonda crisi, ma è anche vero che l’abbandono delle rendite di posizione e lo sprigionarsi di nuove sinergie, catalizzati da questa irripetibile opportunità, potrebbero farci vivere una nuova stagione di prosperità.
Le relativamente piccole dimensioni della città non sono un problema, ma una risorsa perché a livello europeo Siena è percepita come davvero “a misura d’uomo”. D’altro canto l’ambito territoriale nel quale giocare la candidatura non può che essere quello provinciale, come premesso da Flores e come confermato dal presidente Bezzini nel ricordare giustamente che Siena rispetto alle altre città italiane rivali ha una carta vincente, ovvero la bellezza e la unicità dei territori che la circondano. In questi territori l’Unesco ha individuato ben tre patrimoni dell’umanità: il centro storico di San Gimignano, il centro storico di Pienza e la Val d’Orcia, che si vanno ad aggiungere al quarto che è il centro storico di Siena. In nessun altro luogo del mondo esiste una simile concentrazione di bellezza e di cultura. Sta solo a noi valorizzarlo e valorizzarci adeguatamente.
Non illudiamoci però che bastino la cultura, la capacità progettuale, le sinergie a portarci al successo. E’ indispensabile che allo sforzo delle istituzioni locali e di tutti i cittadini di buona volontà si affianchi un importante impegno a livello governativo ed europeo. A questo proposito sono certamente utilissime le interrogazioni parlamentari che ovviamente, essendo all’inizio della corsa, non possono che ricevere risposte genericamente rassicuranti, ma sarà di certo determinante una forte e tenace operazione di lobbying a livello parlamentare nazionale ed europeo che deve necessariamente coinvolgere tutto l’arco politico perché al momento opportuno la giuria mista, europea e nazionale, abbia un occhio di riguardo per la nostra candidatura.
Anche su questo punto, come associazione che ha nella sua ragione di essere la diffusione della cultura liberale e tradizionale, confidiamo di poter offrire alla città un reale contributo.
Enrico Tucci
Lucia Cervigni