Il gruppo presenterà un programma ampio che spazia in diversi ambiti con ben 4 diverse commissioni che coinvolgono oltre 40 tecnici e professionisti
SIENA. Come Circolo Sena Civitas da sempre abbiamo posto particolare attenzione nei confronti del problema della sicurezza e del degrado urbano.
La china che sta prendendo la città è purtroppo evidente e abbiamo deciso, iniziando proprio dal tema della sicurezza, ma non solo (porteremo all’attenzione pubblica anche 20 proposte inerenti la cultura, per noi comunque attinenti in una logica di crescita comportamentale), di aprire un confronto con la città su proposte concrete.
Queste proposte fanno parte del programma che intendiamo sottoporre al tavolo della auspicata nascente aggregazione civica che noi di Sena Civitas sosteniamo convintamente come unica strada percorribile per il cambiamento.
Un programma molto ampio che spazia in ogni possibile ambito su cui lavoriamo da mesi con ben 4 diverse commissioni che coinvolgono oltre 40 tecnici e professionisti.
Per questo fra pochi giorni convocheremo una conferenza stampa sperando che la città apprezzi in nostro sforzo e il nostro impegno rivolto, come cittadini, al miglioramento sociale e occupazionale. Se, come auspichiamo, vi sarà interesse, noi proseguiremo periodicamente a rendere pubblico il nostro lavoro.
Abbiamo deciso di rompere gli indugi dopo l’ennesimo grave fatto che ha colpito una amica appartenente al Circolo, Dr.ssa Giovanna Chessa Scafa, che ci ha scritto le parole che seguono, pregando di renderle pubbliche:-“Ieri, per me era un giorno come un altro, quando, rientrando a casa, ho trovato la porta di ingresso forzata. Mi è rimasta in mano mezza serratura. dopo un attimo di smarrimento, ho chiamato le Forze dell’Ordine che sono giunte rapidamente. Ma per entrare in casa è occorso anche l’intervento dei Vigili del Fuoco. Quando è stata installata la porta blindata, pensavo che sarebbe stata di impedimento ai ladri, entrati invece indisturbati in pieno giorno. Aperta la porta abbiamo trovato la mia casa devastata da vandali, derubata di ogni oggetto di valore, sembrava che fosse passato il fronte di una guerra. Polizia Scientifica : nessuna impronta…
La mia casa è stata privata dei miei ricordi, dei gioielli della mia famiglia, di tutto ciò che si può avere in una casa vissuta da una famiglia per anni.
Lo sconforto, l’impotenza ci rende attoniti. Si perde la sicurezza anche nel vivere dentro la propria casa.
Voglio però dire ai miei concittadini : “fermi, inermi non possiamo stare, abbiamo il dovere verso noi stessi, verso i nostri figli di reagire in maniera ferma e decisa. La paura genera altra paura, ed io non ho paura. Sento dentro di me una forte energia che devo trasmettere alla mia città; ci dobbiamo rialzare dall’angolo in cui ci costringono questi eventi delittuosi e il dilagare della violenza. Con civiltà e nel rispetto delle regole, ma con fermezza, dobbiamo pretendere che oltre a maggiori controlli e prevenzione, chi viene arrestato vada in carcere e non sia di nuovo a piede libero dopo pochi giorni.
Nessuno mi restituirà gli oggetti rubati e con essi le sensazioni e le immagini di ricordi e volti cari. Ma non possiamo vivere nelle nostre case trasformandole in carceri e non possiamo più accettare che il dilagare della delinquenza divenga normalità.
Facciamo sentire con forza la nostra voce di cittadini che hanno diritto alla sicurezza.
Circolo Sena Civitas