Due improbabili addette un giro per un paese. E il sospetto affiora...
SIENA. Driiin … Buongiorno, siamo dell’Enel: signora lei ha ancora il gas dell’Enel?
Io: “Mai avuto il gas dell’Enel”.
Ma la luce, dell’Enel, ce l’ha ancora?
Io: “Sì, certo”.
E la bolletta ce l’ha?
Io: “No, non ce l’ho”
E dov’è … chi ce l’ha?
Io: “Non vedo perché dovrei dirlo a lei, e poi c’è la privacy”
Che cos’è la privacy?
Erano le quattro del pomeriggio, circa, di martedì scorso, otto aprile. Chi aveva suonato alla mia porta era una donna magra, capelli neri, un’aria non molto nitida, un raccoglitore pieno di fogli con la copertina di plastica verde mela. Aveva un badge ma senza foto; poco distante, seminascosta dall’angolo tra il vicolo e la via, un’altra donna, più tonda e all’apparenza più giovane.
La bruna mi fa tutte quelle domande, ma quando le cito (apposta) la privacy mi dice che non sa che cos’è. Dal tono capisco che è vero, non lo sa.
Le dico che l’Enel ha sempre dichiarato che non manda in giro addetti e penso – senza dirglielo – che comunque non manderebbe in giro due squinzie un po’ ignoranti. La sua reazione è irritata, mi ringhia in faccia che – certo – l’Enel non manda in giro addetti alla riscossione, e alza la voce.
Io a quel punto le chiudo la porta in faccia e mi rivolgo a chi, in casa con me, dietro le mie spalle ha ascoltato questa assurda conversazione.
Subito penso che erano due donne di quelle bande che si intrufolano in casa frugando alla ricerca di oro e soldi.
Ne parlo un po’ in giro per il paese e scopro che le due donne hanno stazionato in paese fin dal mattino, girando in diverse parti – paese nuovo, centro storico – e sono state viste da diverse persone, in ore diverse, talvolta in coppia ma più spesso la bruna magra da sola. Non hanno suonato a tutte le porte, un po’ come se avessero un programma …
Se hanno girato per il paese tutto il giorno forse non sono due ladre, ma di certo non sono due simpaticone e hanno un’aria e un modo di fare piuttosto equivoci. Forse sono due in avanscoperta, incaricate di vedere che aria tira, come sono gli abitanti, in preparazione di un ‘colpo’?
O forse sono due davvero incaricate da una società che dall’Enel ha avuto in appalto qualche servizio?
Insomma questa visita non mi è piaciuta, così ho chiamato i Carabinieri e ho raccontato al telefono l’accaduto, rammaricandomi – tra me e me – di non aver scattato una foto, pur avendo la mia macchina fotografica a portata di mano.
Qualcuno penserà che visite di questo tipo non sono mai mancate; io, anche dalle reazioni inquiete di molte persone (anche dalla mia reazione) dico che siamo tutti un po’ sul chi vive, un po’ come se ci si aspettasse sempre di essere aggrediti.
In questo, questo piccolo paese è davvero cambiato; fino a pochi anni fa molti lasciavano tranquillamente la chiave nella serratura esterna della porta di casa, senza temere sorprese. Ora che le sorprese ci sono state tutti guardano con diffidenza i visitatori – donne o uomini che siano – che girano per le stradine ammirando le case ben tenute. E i Carabinieri prendono sul serio ogni segnalazione, consapevoli anche del bisogno di sicurezza della gente.
Le sorprese sono state una serie di furti in case diverse, compiuti sempre con scasso nel recente passato, in assenza dei proprietari, un po’ come se chi li ha commessi fosse sicuro di non essere colto sul fatto.
Questa volta “due dell’Enel” non sono piaciute per niente, a nessuno e nessuno ha pensato – nemmeno per un momento che fossero davvero inviate dall’Enel … Certo che non sarebbe male che l’azienda in questione lo facesse sapere ai propri utenti. Come ha fatto.
Smentendo o confermando la veridicità della qualifica, l’atteggiamento nei confronti di chi suona alla porta pretendendo di vedere la tua bolletta non cambierebbe, ma sarebbe un passo avanti capire che chi ti invia la bolletta, non ti molesta a domicilio.
Silvana Biasutti