SIENA. La cauzione di 40 euro per chi non ha la domiciliazione deve far riflettere sulla Gestione del Servizio Idrico e dell' Acquedotto del Fiora S.P.A. La morosità non si fa pagare ai cittadini onesti, questo è il punto di partenza e dobbiamo riflettere su una gestione così fatta: Chi trae beneficio dalla privatizzazione del Servizio Idrico? I cittadini o gli azionisti degli Enti di Gestione?
Vogliamo esprimere tutte le nostre riserve sull'opportunità o meno di istituire un deposito cauzionale, in un momento di grandi difficoltà per i lavoratori e per il reddito delle famiglie, un deposito cauzionale che ormai non è più richiesto da alcun Gestore di servizio pubblico, la dove c'è concorrenza. L'Assemblea dei Sindaci dell'AATO 6 era legittimata a deliberare sulla cauzione e sugli eventuali aumenti tariffari, ma politicamente questa è una scelta non condivisibile. Privatizzare l'acqua senza concorrenza porta ad un risultato fallimentare, in quanto non offre scelta ai cittadini, i quali subiscono aumenti incontrollati delle tariffe, e come in questo caso cauzioni non giustificate, senza poter cambiare il proprio venditore d'acqua.
Occorre che gli Enti Locali si riapproprino del ruolo di governo e di controllo del funzionamento del Servizio Idrico Integrato, occorre prima di intervenire sulle tariffe rendere maggiormente efficiente tutto il ciclo delle acque, dalla sorgente alla depurazione finale ed in questo quadro in primo luogo occorre minor spreco della risorsa idrica, non solo per gli usi diversi da quelli potabili, è altresì necessario rendere maggiormente efficiente la rete distributiva recuperando quel 35/40% di acqua che esce dalle condotte.
L'altro rischio è quello di vedere il soggetto controllato, anche controllore di se stesso, in quanto l'Autorità di controllo assegnata ai comuni vede quest' ultimi anche proprietari ed azionisti delle Società di Gestione.
Riteniamo, per le ragioni sopra illustrate, di dover aprire un confronto politico, serio, sulla necessità o meno di mantenere privato il Servizio Idrico Integrato, occorre che i cittadini tornino ad essere, attraverso i Comuni, i veri controllori del ciclo delle acque, come dovrebbe essere in una Democrazia compiuta.
Vogliamo esprimere tutte le nostre riserve sull'opportunità o meno di istituire un deposito cauzionale, in un momento di grandi difficoltà per i lavoratori e per il reddito delle famiglie, un deposito cauzionale che ormai non è più richiesto da alcun Gestore di servizio pubblico, la dove c'è concorrenza. L'Assemblea dei Sindaci dell'AATO 6 era legittimata a deliberare sulla cauzione e sugli eventuali aumenti tariffari, ma politicamente questa è una scelta non condivisibile. Privatizzare l'acqua senza concorrenza porta ad un risultato fallimentare, in quanto non offre scelta ai cittadini, i quali subiscono aumenti incontrollati delle tariffe, e come in questo caso cauzioni non giustificate, senza poter cambiare il proprio venditore d'acqua.
Occorre che gli Enti Locali si riapproprino del ruolo di governo e di controllo del funzionamento del Servizio Idrico Integrato, occorre prima di intervenire sulle tariffe rendere maggiormente efficiente tutto il ciclo delle acque, dalla sorgente alla depurazione finale ed in questo quadro in primo luogo occorre minor spreco della risorsa idrica, non solo per gli usi diversi da quelli potabili, è altresì necessario rendere maggiormente efficiente la rete distributiva recuperando quel 35/40% di acqua che esce dalle condotte.
L'altro rischio è quello di vedere il soggetto controllato, anche controllore di se stesso, in quanto l'Autorità di controllo assegnata ai comuni vede quest' ultimi anche proprietari ed azionisti delle Società di Gestione.
Riteniamo, per le ragioni sopra illustrate, di dover aprire un confronto politico, serio, sulla necessità o meno di mantenere privato il Servizio Idrico Integrato, occorre che i cittadini tornino ad essere, attraverso i Comuni, i veri controllori del ciclo delle acque, come dovrebbe essere in una Democrazia compiuta.
Roberto Vulpo
Segreteria Provinciale Italia dei Valori di Siena.
Responsabile Enti Locali.