POGGIBONSI. Il movimento cittadino LiberaMente interviene nuovamente sul sequestro del complesso Cimamori, (39 appartamenti sotto sigilli) dove nonostante siano trascorse ormai diverse settimane, sembra che si brancoli ancora nel buio.
"Ci auguriamo che la circostanza venutasi a creare con il sequestro del complesso Cimamori, trovi uno sbocco a breve termine, perché diversamente ci troveremmo di fronte a l’ennesima questione dove a pagare gli errori di una mala amministrazione sono di nuovo i cittadini.
Mentre il costruttore rassicurerebbe gli acquirenti che l’immobile è costruito come concessione rilasciata dal Comune, dagli uffici di Piazza Cavour giungono solo dichiarazioni verbali che l’amministrazione non ha responsabilità nel merito, non avendo ad oggi ricevuto nessuna notifica sulla questione.
Sembra ormai chiaro che si è messo in moto uno scaricabarile, al quale solo la magistratura potrà dare risposte. Il problema pratico e morale è che ci sono decine di famiglie che oggettivamente sono in seria difficoltà, in quanto avendo venduto i loro appartamenti per acquistare i nuovi, oggi sono in una situazione di grande precarietà.
La circostanza è davvero intrigata perché dagli atti che il nostro direttivo ha ricavato, sollecitata anche da parte di alcune famiglie coinvolte in questa brutta storia, emergerebbero invece oggettive responsabilità e crediamo che sia il costruttore ma soprattutto l’amministrazione comunale debbano in qualche modo dare esaustive risposte.
Le motivazioni a nostro parere che hanno determinato il sequestro sembrerebbero essere essenzialmente tre:
- violazione della normativa antisismica delle distanze del fabbricato rispetto al ciglio opposto della strada prevista quale nuova strada pubblica (violazione del punto C punto 3 DM 16/01/1996)
- Violazione del limite minimo inderogabile di 10mt tra le pareti degli edifici (violazione art 9 DM 1444/68)
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Violazione del numero dei piani come imposto dalla scheda tecnica del regolamento urbanistico (rif.to scheda attuativa G3 e art 26 e 29 norme di attuazione) .
LiberaMente sulla base degli elementi acquisiti, ritiene improrogabile che gli acquirenti debbano unirsi collegialmente affrontando giuridicamente una procedura che tuteli i loro diritti, offrendo loro fin d’adesso la collaborazione a fornire gli elementi tecnici che potrebbero contribuire a cercare una soluzione al problema.
Siamo anche disponibili ad aprire un scambio di idee politiche con i futuri candidati a sindaco al fine di porre quelle basi necessarie per un costruttivo dialogo, che portino alla rivisitazione sostanziale degli aspetti urbanistici risultanti al momento non consoni.
Ovvio che per risolvere il problema si dovrà agire sugli strumenti urbanistici e qualora la circostanza debba essere rivisitata da un punto di vista di regolamento l’amministrazione comunale dovrà tenere anche in considerazione le esigenze manifestate dai residenti di Cimamori attraverso la petizione popolare che ha raccolto oltre 700 firme.
Il direttivo LiberaMente