SIENA. I Padri costituenti vollero che la Costituzione riconoscesse la famiglia “naturale” (uomo, donna, figli) tradizionalmente nota. Con ci essi accolsero l’unione fondata sul matrimonio di persone di sesso diverso, come tale generativa, sostenuta dal Cristianesimo anche nella sua confessione cattolica. Ciò non toglie che il nostro Stato riservi un riconoscimento non parificato delle unioni di fatto.
La famiglia in questo momento è, a nostro avviso, sotto attacco. Ma perché accade questo? È stato giustamente osservato che ” le lobby finanziarie internazionali da anni stanno lavorando, con successo, per demolire tutti i corpi intermedi: partiti, sindacati, associazioni e soprattutto la famiglia. L’obiettivo finale, ormai vicino, è lasciare l’individuo solo, privo di difesa e sostegni economici, politici, solidaristici, affettivi contro il potere dello stato, anzi, del sovra-stato. Un assaggio lo si sta avendo in Svezia, dove non per caso c’è il record dei suicidi. In questo quadro, una costituzione che preveda il minimo di tutela per le minoranze è ideale per accelerare questo nefasto processo. La famiglia c’entra, eccome se c’entra! “-
Si tratta di lobby che vogliono massificare e indebolire il ceto medio, togliendo forza ai sindacati, favorendo l’immigrazione per abbattere i futuri salari. Una società posta a servizio di poteri economici. Renzi, con la sua riforma, rappresenta anche questo. Unico baluardo la famiglia, che, con le riforme già attuate e la riforma della Costituzione concepita in continuità con esse, spiana la strada ai poteri economici-finanziari.
Se c’entra la famiglia, c’entra la religione cristiana assunta come criterio discriminante per le decisioni da assumere per la propria vita. Massimo Gandolfini, intervistato qualche giorno fa, motivatamente ha osservato: “Come ho già detto, non possiamo non ricordare le leggi fatte da un governo anticristiano arrogante verso di noi, un esecutivo che si fa beffe della famiglia e forse farà anche peggio in futuro con altri provvedimenti in cantiere quali adozioni ai gay, eutanasia e via discorrendo. Renzi non ci rappresenta”.
Sembra, anzi, di trovarsi dinanzi ad un nuovo politeismo, da cui molti paiono essere vissuti, senza piena consapevolezza della compromissione della propria dichiarata identità cristiana. Basta osservare che la stampa ha riferito l’altro ieri di un premio consegnato al professor Bettini, della nostra università senese, autore di un volume sulla “moderazione del politeismo”, da parte di una giuria parigina, presieduta per di più da un economista. Quasi una certificata assenza di memoria per la persecuzione operata nei confronti dei cristiani al tempo dell’impero romano. Del resto, poco si parla dei cristiani perseguitati ed uccisi nel mondo proprio ai nostri giorni.
Noi riteniamo che Persona e Famiglia costituiscono una priorità nella società e che lo Stato deve porsi al loro servizio, sostenendone il progetto di vita, anziché condizionarlo o ridurlo limitandolo. I governi sono chiamati a delle scelte chiare su questo. I cristiani anche. Appare chiaro allora che un NO al referendum costituisce un SÌ a favore della famiglia.
Oliviero Appolloni SENA CIVITAS