"Non sarà più consentita la linea fiorentinocentrica in ambito sanitario e universitario. La ribellione dei territori sta a dimostrare che è stata persa una opportunità"
SIENA. Una realtà di 12mila chilometri quadrati, con quasi 900.000 abitanti e tre ex aziende sanitarie ancora non completamente uniformate, ma soprattutto un bilancio complessivo di 1 miliardo e 700 milioni.
Questa la partita politica giocata nella nomina dal Governatore della Toscana, Enrico Rossi, sopra alle teste degli amministratori dei territori, seguendo una vecchia logica partitica, che Siena e le sue Istituzioni hanno pagato pesantemente.
Nulla contro la persona. Non la conosciamo e partiamo dal presupposto che abbia non solo titoli ma anche capacità e, auspichiamo, autonomia decisionale. In problema per noi ha una doppia veste: politica e di metodo.
Da un punto di vista politico, il Governatore Rossi , secondo voci giornalistiche, ha utilizzato la nomina nella partita del suo riavvicinamento al PD, favorendo così la linea della segreteria Zingaretti. Su una nomina in ambito così delicato e legato alla salute pubblica, se quanto scritto fosse vero, sarebbe la conferma che per Rossi la sanità è innanzitutto uno strumento politico per creare consenso.
Da un punto di vista di metodo, va ricordato al Governatore della Toscana Rossi, che il mondo è cambiato e così anche il colore delle amministrazioni dei territori interessati dalla nomina. C’è un mutamento di mentalità e di indirizzi che non possono vedere esclusa la sanità. Non sarà più consentita la linea fiorentinocentrica in ambito sanitario e universitario. La ribellione dei territori sta a dimostrare che è stata persa una opportunità.
SENA CIVITAS