Il presidente di Pietraserena analizza i commenti politici alle vicende "preoccupanti" di banca e fondazione
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Riceviamo e pubblichiamo dal presidente dell’associazione Pietraserena, Romolo Semplici, un intervento sull’evoluzione politica della vicenda banca e fondazione Mps.
SIENA. Dalla lettura dei quotidiani, noto con un certo stupore un susseguirsi di comunicati sulla grave crisi della Banca e della Fondazione MPS.
Lo stupore à accresciuto dal fatto che gran parte dei firmatari di detti comunicati escono adesso con dichiarazioni e comportamenti che appaiono molto distanti, se non contraddittori, da quelli tenuti fino a poco tempo fa (anche nel corso della campagna elettorale del Comune di Siena di maggio 2011), sia dagli stessi firmatari che dai partiti o movimenti di loro riferimento.
Posso accettare il fatto che abbiano maturato una completa revisione delle loro idee, ma mi piacerebbe che questo “pentimento” fosse accompagnato da una necessaria autocritica e, soprattutto, da un profilo molto basso, e non sia solo un metodo per “lavarsi la coscienza”, o peggio ancora per tentare di confondere le idee e recuperare una credibilità perduta, almeno su questo argomento.
Non ho mai cercato, o tanto meno gradito, a differenza di tanti personaggi Senesi, la luce della ribalta o la voglia di apparire, ma in questo caso sono costretto ad essere, per la prima volta, un po’ presuntuoso e immodesto, oltretutto in merito ad una vicenda sulla quale speravo di essere contraddetto, considerata la grave ricaduta che avrà sul nostro territorio.
Faccio quindi presente che sulla vicenda dell’acquisto di Antonveneta, vera e unica madre della crisi di Banca, Fondazione MPS, e territorio Senese, il sottoscritto ha sempre preso una posizione ufficiale, anche nella sede più consona a questa azione, ovvero nelle assemblee della Banca MPS. Dove erano tutti questi signori che oggi vorrebbero sbandierare la loro lungimiranza e la loro ragione? Posso tranquillamente affermare, verbali delle assemblee MPS dal 2006 ad oggi alla mano, che gli interventi contrari a tale operazione, oltre al sottoscritto, sono stati fatti da pochissimi altri azionisti, e anche nei documenti inviati ai giornali, o nei Consigli Comunale e Provinciale, i distinguo sono stati minimi e da parte dei pochi noti, oltre tutto tacciati di “gufi” o di “untori” da parte di altri azionisti e politicanti vari, forse alcuni riferibili a chi oggi vorrebbe rinnegare il loro errato comportamento.
Se ci fosse stato questo ampio fronte nel momento della errata decisione di procedere all’incauto acquisto di Antonveneta, forse tale decisione sarebbe stata impedita o rivista, ma a quel tempo era molto più comodo essere acquiescenti e silenti, con il miraggio di qualche nomina o qualche altro beneficio.
Questo è il passato.
Per il futuro, se le persone sono veramente interessate al bene della Comunità e delle sue Istituzioni, consiglio di attivarsi con la giusta umiltà e con la necessaria responsabilità, iniziando a partecipare al dibattito dell’Osservatorio Civico che il prossimo martedì, 6 dicembre, inizierà un percorso con i cittadini per informarli correttamente e cercare di trovare le soluzioni proprio per sostenere la Banca e la Fondazione MPS nel momento più critico e delicato della loro storia.
Romolo Semplici
Associazione Culturale Pietraserena