Matteo Betti ha scelto di allenarsi fuori Siena
SIENA. Ho aspettato molto prima di scrivere questa lettera per vedere le reazioni che la città avrebbe avuto alla prima intervista che Matteo Betti ha rilasciato per il Fatto Quotidiano. Già in prima istanza avevo ritenuto la stessa molto ingenerosa verso il Circolo (UISP) che ha portato Matteo ai primi successi internazionali (peraltro non eguagliati da quando Matteo ha abbandonato gli allenamenti a Siena).
Nell’intervista si parlava della necessità di Matteo di trovare risorse economiche per allenarsi fuori Siena e, proprio per questo ho sentito ferito l’orgoglio di un Circolo che ha dedicato moltissimi dei suoi sforzi nell’allenare per anni un atleta internazionale, facendo oltre tutto questo sforzo in uno SPOGLIATOIO invece che in una palestra (ma questa storia i senesi ben informati già la conoscono). Tutto questo ovviamente in forma gratuita, fuori dall’orario del lavoro che ognuno di noi ha e senza che mai uno degli organi preposti abbia pensato di abbuonare al Circolo una sola ora di affitto della palestra nella quale ci alleniamo dal 2003.
E’ per questo motivo che oggi non posso più tacere. Da quello che legge, un lettore disinformato potrebbe pensare che a Siena non ci siano strutture adeguate all’allenamento di uno schermitore di livello mondiale. Questo, per dovere di cronaca, non è corretto.
La scelta di Matteo Betti di allenarsi fuori Siena (che io ed il mio Circolo abbiamo rispettato anche se non condiviso) è stata del tutto autonoma e rimane quindi un’esigenza personale e soggettiva che poteva essere accolta anche dal Circolo con il quale lo stesso Matteo ha vinto tre coppe del Mondo di fioretto, un Campionato Europeo ed una manciata di medaglie mondiali.
Mi risulta quanto meno “curioso” che proprio ora, scomodando addirittura il proprio vicepresidente nazionale, la UISP di Siena trovi interesse a sostenere un atleta senese nella sua individualità per farlo allenare a Pisa dopo che niente è stato fatto per sostenere attivamente il Circolo nel quale si era allenato in precedenza. Lo stesso Circolo che prosegue nella propria attività anche con altri atleti disabili continuando a raccogliere piccoli grandi risultati anche con le nuove leve (quest’anno un nuovo paratleta ha gareggiato in una gara di Coppa del Mondo di Scherma in carrozzina ed ha vinto un bronzo ai Campionati Italiani, sempre di scherma in carrozzina).
Non mi ricordo un tale sforzo da parte delle istituzioni quando Matteo si allenava a Siena e portava nel mondo i colori di un Circolo Senese, e dire che in quel periodo il sottoscritto, proprio insieme al Presidente dell’UISP impiegava un po’ del suo tempo anche nella ricerca di spazi magari gratuiti per poter riconoscere qualche euro ai propri Maestri ed Istruttori (esatto, non hanno mai percepito un euro, proprio come Matteo).
Questi sforzi, e mi guardo bene da farne ora richiesta, avrebbero potuto e dovuto essere impiegati, ancora oggi, per incentivare alla pratica dello sport disabili, un Circolo che nel suo insieme continua nel proprio intento senza sosta e con la stessa passione del 2008, quando un
paio degli istruttori di Matteo si pagarono il volo per andare a Pechino (non Pachino) a vederlo tirare indossando la maglietta del CIRCOLO SCHERMA UISP SIENA.
Francesco Montalbano – presidente del Circolo Scherma U.I.S.P. Siena