Ora nessuno ha colpa, essa è solo e soltanto della proprietà la quale ha fatto una scelta diversa e che porterà la produzione a Tavernelle val di Pesa, il comune di Siena non ci mette neppure mano, il problema non è più suo, caso mai di Monteriggioni, ma forse si è dimenticata una cosa, quasi tutti quelli che vi sono occupati sono cittadini senesi.
Questa situazione meraviglia e preoccupa, meraviglia perché dal silenzio si comprendono il livello di attenzione e la capacità di azione, preoccupa perché dimostra una soglia esageratamente bassa sotto il profilo della sensibilità verso i lavoratori della Sapori, dei cittadini e di Siena stessa che perde pezzi di storia e di sicurezza.
Forse sentiremo parlare di un nuovo tavolo istituzionale, una di quelle riunioni che servono per mettere la coscienza a posto, una di quelle inutili iniziative solo fatte per dire ci abbiamo provato, ma non è stato possibile far nulla.
Questa volta voglio pensare che non sarà così, voglio sinceramente sperare che sarà trovata una soluzione al problema, voglio provare a pensare positivo e quindi che il senso di appartenenza alla collettività senese prevalga sull’interesse personale, sulla voglia di apparire piuttosto che essere, voglio credere che tutte le strade saranno perseguite al fine di trovare una soluzione possibile affinché questo marchio possa continuare ad appartenere alla collettività senese come immagine e con lui i lavoratori che vi sono impegnati.
Se così non sarà, avremo la riprova della totale incapacità non solo a governare, ma anche quella ben più grave relativa all’incapacità di gestire i processi, i rapporti con il mondo del lavoro, con l’imprenditoria in generale basata sul rispetto delle istituzioni che prima di tutto si fonda sui principi di collaborazione e di risposte essenziali, come investimenti produttivi che oltre al reddito imprenditoriale produrranno posti di lavoro da una parte, mentre dagli altri investimenti per infrastrutture e servizi necessari allo sviluppo produttivo.
La nostra non è una posizione di critica, o almeno non vogliamo sia intesa per tale, il nostro obiettivo è solo quello di mantenere sul territorio quest’azienda e questo marchio e soprattutto lo vogliamo per il bene di coloro che ci lavorano e per la città che da sempre sente suo il nome Sapori. I possibili impegni per trovare i giusti accordi sono tanti e quando volete siete capaci di usarli, almeno questa volta cercate di metterli in atto pensando ad altri e non a posizioni da mantenere.
Massimo Mori
Consigliere provinciale gruppo PDL