Sono perfettamente a conoscenza che, come riportato dalla stampa nazionale, la sanità toscana, insieme a quella di poche altre regioni, è certamente fra le migliori, ma questo non può giustificare la crescita di alcune realtà a discapito di quella senese. Peraltro questo stato di cose vede comunque i dipendenti che si trovavano a subire una situazione comunque da gestire per stemperare i disagi dei pazienti.
Fra i fatti più eclatanti accaduti mi limito a citare :
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i tagli nella Guardia Medica liquidati dietro il termine “riorganizzazione”;
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la disattivazione del servizio di consulenza pediatrica;
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lo scambio dei tubi nella sala Angiografica (poi sequestrata dalla Magistratura);
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l’assenza di un piano antincendio;
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le difficoltà denunciate dagli stessi operatori nell’ambito del primo soccorso con richiesta di supporto e strumenti per migliorare il servizio;
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la perdita per l’ospedale di Siena del suo riferimento per l’Area Vasta Senese che comprendeva anche le province di Arezzo e Grosseto;
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le lunghe attese prima degli esami prescritti.
E’ su quest’ultimo aspetto che in questi giorni si è incentrata giustamente l’attenzione dei mezzi di comunicazione. Ricordo l’impegno preso a suo tempo dall’Assessore Regionale Rossi, mai concretizzatosi, di “ridurre le liste di attesa ad un massimo di 30 giorni pena il risarcimento di 25 euro al paziente”. Per questo, consapevole che la sanità è correlata alla qualità della vita di tutti noi, ho ritenuto opportuno, pur nel rispetto delle competenze e delle prerogative, informare il Ministro della situazione locale in ambito di “tempi di attesa” inoltrando a riprova quanto apparso ultimamente nei quotidiani.
Claudio Marignani
Coordinatore Provinciale PdL Siena