Le Soprintendenze, enti preposti alla difesa e valorizzazione del nostro patrimonio, si stanno sgretolando
“La repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”
SIENA. Sabato 7 maggio), sono sfilate in corteo a Roma bellissime persone: studenti, insegnanti, archivisti, bibliotecari, storici dell’arte, archeologi, ricercatori, coloro che vedono nel nostro patrimonio culturale e paesaggistico un bene grande e irrinunciabile, da difendere con le unghie e con i denti. Un volano che potrebbe creare felicità,coesione sociale, cultura e dettaglio non trascurabile “valore aggiunto”.
Le Soprintendenze, enti preposti alla difesa e valorizzazione del nostro patrimonio, si stanno sgretolando pezzettino per pezzettino e i
pochi funzionari rimasti sembrano tanti “Don Chisciotte”. Non hanno più risorse, mezzi, benzina e tempo per svolgere concretamente il loro lavoro e cominciano a sentirsi veramente umiliati da un governo che li ritiene meno di zero.
Il disegno della nostra “giovane” classe politica risulta ormai ben evidente: le Soprintendenze non hanno scopo di esistere perché non producono reddito, dunque anche la valorizzazione e la tutela del nostro patrimonio non ha senso di esistere.
Questo è lo “Sblocca Italia”, con il silenzio assenso, con il finanziamento solo del 10% delle eccellenze e la creazione di tanti “Grandi Eventi”, che non promuovono cultura, ma propaganda.
Siamo in tanti ad avere competenza, alta professionalità e ricca formazione in questo settore a non avere un lavoro duraturo, perché per
questo così decisivo ambito si continuano a scegliere manager e incompetenti che non hanno a cuore di progettare seriamente e a lungo
termine.
Ilaria Sciascia