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SIENA. Come Contradaiolo del Leocorno guardo con attenzione, e con una certa preoccupazione, al recupero abitativo di alcuni grandi immobili che insistono nel territorio della mia Contrada, un territorio che, per varie motivazioni, vede una residenza di nuclei familiari estremamente bassa. Per questo motivo la Contrada e i Contradaioli si devono attivare per arrestare, se non invertire, questa inquietante tendenza, cercando di individuare strategie ed obiettivi.In un territorio che vede la massiccia presenza di insediamenti dell’Università degli Studi di Siena, di una miriade di sedi di associazioni e studi professionali, per non parlare di appartamenti in affitto a studenti, il trasferimento della sede dell’Università per Stranieri, con la conseguente vendita dell’immobile, potrebbe essere l’opportunità di un primo importante passo verso il ripopolamento del nostro Rione.Purtroppo i tempi per costruire un piano operativo, necessario per la trasformazione in residenze di un immobile di queste dimensioni, appaiono lunghi e complessi. La Contrada del Leocorno deve perciò manifestare pubblicamente il suo interesse per questo obiettivo, esigendo un concreto aiuto da parte delle istituzioni, anche in considerazione del fatto che detto immobile insiste nel cuore pulsante della Contrada; un suo recupero, senza il necessario coinvolgimento della stessa Contrada, oltre a infondere dubbi sulla reale volontà di attivare il doveroso progetto di ripopolamento del Centro Storico da parte del Comune, potrebbe aprire serie problematiche sotto il profilo del rispetto dei ritmi e degli usi contradaioli, a volte non del tutto compatibili con le aspettative di chi non conosce la nostra cultura e le nostre tradizioni.Mi auspico quindi che, sia l’Università per Stranieri che il Comune di Siena, siano indotti a privilegiare le richieste della Contrada e a rigettare eventuali progetti privati con finalità economiche e/o speculative, incompatibili con gli immobili insistenti in un territorio di particolare peculiarità e delicatezza, e con la reale volontà di tutela delle Contrade.Soprattutto il Comune, anche per gli impegni presi con le Contrade in sede di presentazione del Piano Strutturale, deve essere considerato come il principale interlocutore per questo tipo di interventi, auspicando che il recupero di questo immobile faccia parte di una serie di recuperi abitativi degli immobili esistenti nel Centro Storico, con il fine di procedere al necessario ripopolamento delle Contrade.La Fondazione MPS dovrà essere il naturale partner finanziario, garantendo importanti risorse a favore di uno specifico progetto immobiliare complessivo, con l’esplicito intento di favorire il suo territorio di riferimento, quello senese, nel pieno rispetto di quanto sancito dal suo statuto.Il Magistrato delle Contrade, a mio parere, dovrebbe mettere questo punto tra le priorità dei suoi impegni. Invito pertanto questo consesso ad esprimere la sua posizione su questa problematica che riguarda il futuro di tutte le Contrade e, in qualche modo, della stessa Festa.
Romolo Semplici