"Perchè la Direzione della Centrale operativa 118 di Siena e Grosseto è inquadrata come Struttura semplice, mentre la aretina è una “Struttura complessa”?"
SIENA. Tanti cittadini senesi e tanti addetti ai lavori hanno riempito giovedì pomeriggio la sala della Biblioteca degli Intronati nella quale si è tenuto l’incontro sulla riorganizzazione del 118.
Dall’esito dell’incontro mi è parso che il Direttore sanitario dell’Ausl, Dott.ssa Simona Dei, abbia cercato di sviare le repliche ai quesiti più importanti posti dagli intervenuti o abbia dato risposte non del tutto soddisfacenti.
A parte il fatto che la campagna informativa nei confronti dei cittadini – utenti non sia stata fatta in modo adeguato (moltissimi senesi non sanno ancora quale sia il numero della continuità assistenziale, vale a dire l’ex guardia medica, ora raggiungibile tramite un “numero nero” a pagamento, che inizia per 0577), ciò che appare assurdo, nel nuovo sistema, è pensare che il cittadino debba chiamare il 118 “ogni volta che pensa che la propria vita sia a rischio”. Come si può pensare che un malato o i suoi famigliari siano in grado di decidere chi chiamare autonomamente? Vanno a consultare l’enciclopedia medica acquistata in edicola o fanno una ricerca su Google? E poi: come si può pensare che il medico della continuità assistenziale si assuma la responsabilità di valutare telefonicamente la situazione del paziente, facendoli di fatto un triage telefonico e decidendo poi se basta solo una semplice chiacchierata alla cornetta oppure un suo intervento diretto in loco oppure, infine, si debba avvertire il 118 perché la situazione potrebbe essere grave? Cosa penserà il cittadino se, nell’attesa di una risposta del medico, sentirà una voce registrata che lo invita ad attendere in linea o a chiamare il 118? Penserà che la sanità è a lui vicina oppure no?
Perché non sono stati fatti i doverosi passaggi sindacali con le rappresentanze di categoria del settore, passaggi, questi, che avrebbero evitato i gravissimi problemi organizzativi in essere? Prima di unire due territori così vasti come quelli di Siena e Grosseto, non sarebbe stato meglio formare e coinvolgere il personale ed informare meglio i cittadini, anziché andare allo sbaraglio come si è fatto?
Come mai la Dott.ssa Dei non ha fornito chiare risposte circa la paventata sostituzione dell’assistenza medica con quella infermieristica, visto che negli annunci del Direttore del Dipartimento Massimo Mandò i medici di alcune postazioni di Siena 118 verranno progressivamente sostituiti da personale infermieristico e volontario? Questa azione non va in controtendenza con le ultime dichiarazioni del Presidente della Commissione regionale Sanità, che ha affermato che nella zona senese il servizio di emergenza urgenza non sarebbe stato depotenziato, ma incrementato?
Allora come mai la Direzione della Centrale operativa 118 di Siena e Grosseto è inquadrata come Struttura semplice, mentre quella aretina è una “Struttura complessa”? Non è che siamo stati declassati e manca il coraggio di dirlo?
Infine mi piacerebbe sapere chi rappresenta di fatto in questo momento la Direzione del 118, visto che non risulta esistere una specifica delibera aziendale che avrebbe dovuto conferire detto incarico di responsabilità. Ricordo, a tal proposito, che per ricoprire questo ruolo occorrono specifici titoli.