SIENA. I commenti sull’avviso a Valentini mi sollecitano a riprodurVi da Facebook due post di giorni fa ormai che hanno avuto solo commenti di cittadini NON attivi in politica; capirete perché quindi non credo che ci siano grandi possibilità reali di cambiamento; mi preoccupa che siamo sempre immersi in polemiche personali che non fanno presagire niente di nuovo: e che confermano la mia sommaria riflessione.
Mario Bracci ho l’impressione che fosse più un antifascista che un uomo di sinistra; Bianchi Bandinelli lo è stato con le riserve che si possono nutrire…più vicini a noi ricordo Delle Piane, Giorgetti, Mencaraglia, Belli, Cardini, Barni, Barzanti, alcuni peraltro che non furono/o non sono senesi doc…
C’è stata piuttosto (e in parte ancora c’è) una sinistra politica forte, grazie all’immigrazione dalle campagne e al Partito, che ha comportato un forte conformismo di sinistra più che una cultura seriamente, criticamente democratica. Tanto è vero che si è visto negli ultimi vent’anni un appiattimento sconcertante di fronte alla montante crisi culturale cittadina che ha avuto lo sbocco ora ben noto a tutti.
Men che mai – ed è un’altra faccia della crisi di cui sopra – la città ha avuto una cultura ‘liberal’ che andasse al di là di voci isolate, ininfluenti sul trend complessivo. Perciò anche la reazione alla crisi è oggi così fiacca e perciò anche, direi quasi, di nuovo, ininfluente.
La stessa Università (ora ‘le’ università) che ha portato tanti personaggi di spessore a Siena, che hanno indubbiamente arricchito il panorama cittadino, a volte anche quando soltanto pendolari, non ha saputo smuovere la palude divenuta tradizionale, e anzi ci si è invischiata facendola più robustamente vischiosa.
La crisi ha poi rafforzato il corto circuito ormai di lunga durata per cui non si riesce a intravedere una inversione di tendenza. Perciò tutto sommato è anche ingenuo chiedere che possa essere questa Giunta a contrastare ed invertire il trend in corso: essa è specchio di una realtà profonda, ahimè; di una società civile che da tempo ha perduto il gusto di esercitare il proprio potere politico.
Va riconosciuto perciò che i ‘forestieri’ assessori alla cultura Omar Calabrese, Antonietta Grignani e Marcello Flores questa debolezza l’hanno colta esattamente e hanno agito di conseguenza come hanno agito – cosa qui non è in discussione.
Si ha così una situazione paradossale oggi. Iniziative molteplici, frenetiche, anche in continua sovrapposizione clamorosa (non contrastata da alcuna organizzazione comunale) si susseguono ogni giorno con una partecipazione anche larga, che risponde evidentemente a un’ansia di cambiamento largamente diffusa.
Ricordo come esempio lampante le tre/quattro iniziative sul SMS: già ex ante non erano prevedibilmente non risolutive di alcunché? Lo stesso non si può dire per gli affollati Stati generali della cultura?
Ma è dubbio che tutto ciò possa di per sé scuotere la crosta di cui si parlava.
La città prima sonnecchiava, ora invece è come pietrificata. Si può anche fare tanto spettacolo e tanta agitazione nei social network (anche da parte del sottoscritto, sia chiaro), si può esercitare tanto vivace dissenso politico, ma non si intacca di una virgola la foresta pietrificata.
La stessa modestia (non me ne vogliano: parlo di media) dello strato politico dominante, confortato dalla frantumazione dell’opposizione e dalla sua sostanziale inconcludenza, è misura del sonno dell’articolato ceto dirigente sul piano sociale – che non coincide affatto con quello politico.
Non sono un indovino, e posso solo tentare di analizzare freddamente la situazione, non indovinare come se ne esce. E’ solo certo che è una città che ha ancora dei larghi margini per vivacchiare, per cui può continuare a sonnecchiare probabilmente per molto tempo. Non tranquillamente, forse, con qualche ansia a volte anche forte, ma con molti compensi, altrove inesistenti.
SULLA PINACOTECA NAZIONALE DI SIENA E DINTORNI/1 Cerco di riassumere per mia necessità di ordine ‘interno’ i dati ed arricchirli con qualche riflessione a ruota libera. Inutile e incompetente, ma per me necessaria, anche per far vedere come sia necessario l’intervento dei tanti validissimi colleghi che possono dire cose serie in tema.
Qualche fatto. Il Sindaco ha chiarito che a fine 2014 è stata (giustamente) costituita una commissione ‘tecnica’ che si accosta a quella ‘istituzionale’ (ma non sarebbe meglio dirla ‘scientifica’? questo mi sembra il suo ruolo e la presenza in essa di Roberto Bartalini per l’Università, se ho ben capito, lo conferma; non mi pare siano stati resi noti gli altri membri) per studiare come attuare la Grande Traslazione al Santa Maria Scala della straordinaria raccolta/e della Pinacoteca Nazionale. Senonché lo stesso Sindaco ha precisato che non ha praticamente lavorato perché bloccata dalle novità istituzionali (molto discutibili) del Ministero: lui ora incontrerà il titolare del nuovo Polo Museale Toscano entro il quale la Pinacoteca è stata inclusa (non essendo stata ritenuta degna di autonomia: non è già questo un problema serio, Sindaco?) che quando avrà ricevuto le consegne si attiverà ecc.
Possiamo supporre qualche operosità prima dell’estate? La commissione quando potrà dire qualcosa? Il problema è che se non si fa un piano di sistemazione analitico non si può neppure disegnare la Nuova Pinacoteca, ossia per essere concreti NON si può fare il progetto ESECUTIVO, che la Banca MPS ha fortunatamente deciso di finanziare, necessario per lavorare in concreto nell’ala del SMS ad essa destinata. Se la commissione lavora rapidamente, SE il progetto conseguente vien fatto rapidamente si può supporre che FORSE entro il 2016(!?) si possano cominciare i lavori dipendenti da fondi europei e regionali attualmente NON liquidi a quanto pare (vi ricordate la promessa dei 10 milioni ‘soltanto’ necessari disponibili entro l’anno (2015)? ci sono registrazioni tv).
Quando si potrà inaugurare, quindi, la Nuova Pinacoteca lascio indovinare a Voi generosi lettori: 2019, il tempo già della CEC? Beh, qualcosa di grande avverrà comunque allora (FORSE), contentiamoci.
Il che comporta però due ulteriori problemi (almeno):
1) che cosa si fa di ‘vistoso’ nel frattempo, mentre altri Comuni della provincia come Montepulciano, grazie a Dio, si dimostrano molto attivi? La grande mostra sui Lorenzetti per la quale si è parlato del 2015 (fine) come del 2017(?): esiste una qualche commissione scientifica già insediata? Non sarebbe interessante saperlo? E con quali direttive operante? Da farsi con quali soldi? Della CIC del 2015 graziosamente concessa, c’è da immaginare, grazie alle prossime e provvidenziali regionali?
2) una discussione larga, aperta, culturale per intenderci, sulla Nuova Pinacoteca non sarebbe bene attivarla? Tutti dicono che non può essere pura Traslazione, ‘questa sala si riproduce là, quest’altra accanto’ ecc., ma allora? Io ricordo ad esempio, sommessamente, a fronte di questa realistica dilatazione dei tempi, che ci sono ‘pezzi’ di proprietà del Comune e dello stesso SMS in Pinacoteca, oppure ancora che ci sono ‘pezzi’ provenienti da chiese e monasteri (ancora esistenti e non). Che si fa? Non mi sembrano problemi ‘tecnici’, caro Sindaco.
Ma il post mi sembra già abbastanza lungo e noioso per cui chiudo. Non senza un pensiero riverente ai moltissimi che dal secolo scorso hanno lavorato alle grandi raccolte (compresi i donatori di alcuni pezzi) della Pinacoteca. I pezzi per lo più preziosissimi raccolti sono esposti già ora con grande cura, con visibile lavoro, affetto e cultura. Le migliorie sono possibili, ma che siano rispettose del tanto lavoro fatto, non disposte da rottamatori faciloni e fanatici come quelli che imperversano ovunque. Io ad esempio proporrei dei sintetici totem (si chiamano così?) con dati essenziali sull’epoca storica di cui le opere sono espressione. Ci sono le guide (fisiche e non) che aiutano, ma qualche supportino elementare e intelligente può aiutare molto la fruizione di tutto quel bendiddio (si può dire ‘abbastanza’ trascurato dalle nostre pur ottime guide proprio perché troppo ricco?).
Grato per ogni correzione, riorientamento del discorso (in vista della continuazione) e precisazione, caramente auguro buona notte!