SIENA. Doganaccio: muore sciatore. Questo è il primo titolo che appare su internet.
Mirco Federici non è uno sciatore che ha perso la vita. Quando si parla di morte si parla di perdita. Tutti noi amici e colleghi non abbiamo perso uno sciatore. Molti hanno perso un amico.
Mirco è una di quelle persone che hanno saputo trasformare le passioni politiche, il rispetto per gli altri e per i beni comuni in fatti. Una di quelle persone che hanno costruito qualcosa. Mirco si occupava di energia e ambiente. Ha scritto una tesi per il suo dottorato di ricerca, unica nel suo genere, sulla TAV. Era stato uno dei protagonisti del movimento No Tav, non solo tenendo in mano un cartello, ma mettendo in gioco tutta la sua intelligenza e la sua capacità per contrastare quei progetti che lui riteneva inadeguati dal punto di vista economico, energetico e ambientale. Ironia della sorte, è venuto a mancare venerdì 13 febbraio, giorno dell’iniziativa “M’illumino di meno”, sul risparmio energetico, un’iniziativa nata per dire al mondo quanto sia importante ora più che mai pensare e agire in modo diverso rispetto a quanto abbiamo fatto finora. A partire dal risparmio energetico per arrivare a nuove forme d’uso dell’energia per far capire quanto queste incidano non solo sul nostro portafoglio, ma sulla nostra esistenza e su quella dei nostri figli, su come influiscano e condizionino tutti gli aspetti nel nostro agire quotidiano.
Questo Mirco lo sapeva bene, chi l’ha conosciuto lo sa bene. Nostro compito è quello di far conoscere il suo pensiero e difendere ciò che lui ha saputo costruire per noi; fare in modo che i suoi figli e i nostri figli potranno non solo vederlo in foto, ma conoscerlo con le azioni che lui ci ha insegnato, attraverso quell’idea di bene comune che ci è propria e di cui abbiamo tanto bisogno che possa proseguire.
Ci mancherà il suo discorso in Piazza Salimbeni, in occasione della fiaccolata del 23 ottobre 2008 contro le politiche del governo su scuola e università, quando dal palco davanti ad un fiume di luci, come quando cantava le sue canzoni con il suo gruppo GFU, ci ha raccontato la sua storia di ragazzo precario con l’impegno nella ricerca che finalmente aveva avuto un posto a tempo indeterminato, con tutta l’emozione e la rabbia di chi aveva sudato per raggiungere ogni singola goccia del suo mare denso di progetti, di quei progetti che possono cambiare le cose, e la vita delle persone.
Mirco era una bella persona. Questo sì ci mancherà.
FLC CGIL Siena