Lettera aperta al Direttore del "Il Cittadinoonline"
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SIENA. Prima di tutto sento il dovere-bisogno di esprimerLe un profondo e sincero apprezzamento per la libera informazione del Suo quotidiano online. La cronaca locale su carta stampata delle testate cittadine “piccole “ (nel vero senso della parola ) e “ grandi “, in quanto nazionali, quasi sempre cestinano ciò che la prudenza consiglia. Mi pare di ricordare che qualcuno che non ha seguito alla lettera questa regola abbia perduto il posto di lavoro.
In un Suo articolo del 20.3.2012 riportava fra l’altro “ Ma che aria tira a Siena? Perchè una cosa è certa. Di aria ne tira. E non è quel venticello primaverile che piace tanto e che fa pregustare il tepore della bella stagione. Piuttosto il vento è quello che precede la tempesta.”In realtà erano anni che il meteo cittadino ci aveva allertato (anche il Suo Giornale). Puntualmente la tempesta è arrivata con onde sopra i 14 metri (scala Beaufort) e ogni giorno che passa aumenta di intensità facendo presagire che arriverà a toccare altri palazzi, istituzioni e persone che ancora stanno aggrappate a qualche salvagente.
Sono convinto che il Palazzo di Giustizia riuscirà a gestire lo tsunami in corso e una volta individuate le responsabilità dei partecipanti alla distruzione del bene comune, ivi compresi gli incapaci e i distratti, disporrà severe pene pecuniarie e penali. Non sono animato da spirito di vendetta, ma non è giusto che pochi soggetti in così breve tempo abbiano distrutto un patrimonio e la buona immagine della nostra bella città. Non possiamo far finta che non è successo nulla, ci sono voluti secoli per far grande la nostra piccola Siena, quando ancora non era stato coniato il termine banca , la nostra prestava denari ad un tal Re Luigi di Francia per fare la guerra.
E’ vero anche, come Lei afferma, che la colpa di tutto ciò fa carico alla città intera. Tutti abbiamo avuto, infatti, tempo e occasioni per limitare o bloccare i danni ma non ci siamo impegnati sufficientemente. Interessi personali e di parte, presunzioni, incapacità, voglia di emergere sugli altri (specialmente su chi meritava di più, ma non aveva le credenziali giuste), perdita dei valori morali,, lo sconforto nel constatare che apertamente si facevano scelte contrarie al buon senso offendendo l’intelligenza e la dignità della persona, ci hanno portato al disastro. Nei due prossimi appuntamenti elettorali vedremo quali risposte darà la città. Lei termina il Suo articolo “ Le polpette avvelenate….” affermando che “L’individuo si costruisce una opinione su quanto gli accade intorno. Avere una opinione vuol dire essere liberi nella scelta”. Concludo ringraziando nuovamente il Suo giornale per quello che liberamente pubblica in un contesto di potere che apprezza poco la libertà di pensiero. Sono però fiducioso che se riusciamo ad allontanare tutti coloro che nelle varie sedi ed istituzioni hanno privilegiato la poltrona alla sana gestione dell’interesse di TUTTI i cittadini, potremo, anche se lentamente, recuperare una certa sicurezza occupazionale, quella minima necessaria tranquillità volta a soddisfare i bisogni primari della famiglia, la dignità personale e la credibilità degli altri.
Rino Ricci – Movimento Civico Senese