SIENA. A bocce ferme è doveroso esprime qualche considerazione sull'esito delle elezioni per il rinnovo del Rettore del nostro Ateneo. Una corsa tutta interna al PD, con concorrenti sicuramente deludenti, che nei loro programmi non hanno dato alcun serio peso ai veri problemi (risanamento e futuro assetto in primis), con una serie di conflitti interni alla maggioranza che, come al solito, hanno messo in primo piano la ricerca del potere ed il clientelismo che non il superiore interesse dell'Istituzione.
Prendendo quindi atto che in questa tornata elettorale non c'era effettivamente un candidato veramente nuovo e forte (come confermato anche dall'elevato astensionismo), vogliamo sottolineare come le elezioni del Rettore abbiano visto, sì, vincere Riccaboni, ma solo ed esclusivamente grazie al sistema di conteggio dei voti, mortificante verso i ricercatori ed il personale tecnico – amministrativo rispetto agli studenti ed ai docenti; solo questa anomalia, che Focardi aveva promesso di correggere dopo la sua elezione, ha permesso la vittoria di Riccaboni, che, in realtà, contando il totale assoluto dei votanti (le cosiddette "teste") non sarebbe diventato Rettore del nostro Ateneo, ma sarebbe stato invece pesantemente bocciato per circa 200 voti, soprattutto di quelli delle categorie più colpite dalla crisi dell'Università, che hanno espresso un voto ben diverso da quello della "casta" autoreferenziale dei baroni universitari e degli studenti, le cui rappresentanze risultano appannaggio della lobby che gestisce la Città e di persone non senesi e che, evidentemente, votano più in virtù della logica feudale della convenienza che nell'ottica di una necessaria opera di risanamento dell'Università stessa, nell'interesse della Città di Siena. Ricordiamo, a tal proposito, che, contando appunto le semplici "teste", il risultato sarebbe stato questo: sommando i tecnico – amministrativi (quando, invece, con il sistema di voto dell'Ateneo 10 teste corrispondono ad 1 voto), i ricercatori (2 teste = 1 voto) e gli studenti / docenti (1 testa = 1 voto), Focardi (addirittura 415 tecnico amministrativi + 141 ricercatori + 244 studenti e docenti) avrebbe ottenuto 800 preferenze, mentre Riccaboni (194 + 130 + 289) ne avrebbe invece conquistate solo 613.
L'Università, così come uscita dalle Elezioni, è divisa in due e le previsioni per il futuro sono fosche, visto che i problemi da affrontare sono e restano enormi. Se, poi, il programma di Riccaboni è quello che è stato presentato sulla stampa, non riusciamo bene a capire quale linea politico – strategica intenda seguire, al di là della scontata "concertazione" con gli Enti locali guidati dal PD.
Se è vero, come riportato sulla stampa (vedi "il Corriere Fiorentino"), che dietro il Prof. Riccaboni ci sarebbe il vecchio Rettore Tosi (qualcuno, su un blog Internet di un noto giornalista senese, ha parlato di "azioni di lobbing da parte di esponenti di precedenti gestioni") e, secondo noi, altri ben noti personaggi del fallito "sistema Siena", non ci resta che augurare un bel "buona fortuna" all'Ateneo cittadino, a chi lo guiderà da novembre e, soprattutto, a quei tanti senesi che vi lavorano e che, dinanzi alla crisi, vedono pericolosamente messo a rischio addirittura il proprio stesso posto di lavoro. Da parte nostra, con i nostri rappresentanti nei consessi elettivi locali e regionali e con i nostri Deputati, non tollereremo alcuna gestione allegra di un'importante realtà occupazionale e lavorativa del nostro territorio.
Lega Nord – Lega Toscana
Segreteria Provinciale di Siena
Prendendo quindi atto che in questa tornata elettorale non c'era effettivamente un candidato veramente nuovo e forte (come confermato anche dall'elevato astensionismo), vogliamo sottolineare come le elezioni del Rettore abbiano visto, sì, vincere Riccaboni, ma solo ed esclusivamente grazie al sistema di conteggio dei voti, mortificante verso i ricercatori ed il personale tecnico – amministrativo rispetto agli studenti ed ai docenti; solo questa anomalia, che Focardi aveva promesso di correggere dopo la sua elezione, ha permesso la vittoria di Riccaboni, che, in realtà, contando il totale assoluto dei votanti (le cosiddette "teste") non sarebbe diventato Rettore del nostro Ateneo, ma sarebbe stato invece pesantemente bocciato per circa 200 voti, soprattutto di quelli delle categorie più colpite dalla crisi dell'Università, che hanno espresso un voto ben diverso da quello della "casta" autoreferenziale dei baroni universitari e degli studenti, le cui rappresentanze risultano appannaggio della lobby che gestisce la Città e di persone non senesi e che, evidentemente, votano più in virtù della logica feudale della convenienza che nell'ottica di una necessaria opera di risanamento dell'Università stessa, nell'interesse della Città di Siena. Ricordiamo, a tal proposito, che, contando appunto le semplici "teste", il risultato sarebbe stato questo: sommando i tecnico – amministrativi (quando, invece, con il sistema di voto dell'Ateneo 10 teste corrispondono ad 1 voto), i ricercatori (2 teste = 1 voto) e gli studenti / docenti (1 testa = 1 voto), Focardi (addirittura 415 tecnico amministrativi + 141 ricercatori + 244 studenti e docenti) avrebbe ottenuto 800 preferenze, mentre Riccaboni (194 + 130 + 289) ne avrebbe invece conquistate solo 613.
L'Università, così come uscita dalle Elezioni, è divisa in due e le previsioni per il futuro sono fosche, visto che i problemi da affrontare sono e restano enormi. Se, poi, il programma di Riccaboni è quello che è stato presentato sulla stampa, non riusciamo bene a capire quale linea politico – strategica intenda seguire, al di là della scontata "concertazione" con gli Enti locali guidati dal PD.
Se è vero, come riportato sulla stampa (vedi "il Corriere Fiorentino"), che dietro il Prof. Riccaboni ci sarebbe il vecchio Rettore Tosi (qualcuno, su un blog Internet di un noto giornalista senese, ha parlato di "azioni di lobbing da parte di esponenti di precedenti gestioni") e, secondo noi, altri ben noti personaggi del fallito "sistema Siena", non ci resta che augurare un bel "buona fortuna" all'Ateneo cittadino, a chi lo guiderà da novembre e, soprattutto, a quei tanti senesi che vi lavorano e che, dinanzi alla crisi, vedono pericolosamente messo a rischio addirittura il proprio stesso posto di lavoro. Da parte nostra, con i nostri rappresentanti nei consessi elettivi locali e regionali e con i nostri Deputati, non tollereremo alcuna gestione allegra di un'importante realtà occupazionale e lavorativa del nostro territorio.
Lega Nord – Lega Toscana
Segreteria Provinciale di Siena