I docenti del Roncalli denunciano la situazione di disagio
SAN GIMIGNANO. La situazione formativa sul fronte scolastico per i detenuti di Ranza (San Gimignano), che da oltre 10anni, dispongono di attività scolastica all’interno dell’istituto penitenziario, sta vivendo una circostanza di precarietà che mette a rischio l’inizio del nuovo anno scolastico. Il problema nascerebbe da una riduzione di classi dettato dal Provveditorato agli studi di Siena, che ha già comunicato l’impossibilità di avviare le classi prime per il prossimo anno. I detenuti hanno peraltro già effettuato la richiesta di iscrizione all’anno scolastico nei termini regolari richiesti direttamente dal Ministero dell’Istruzione, ma a complicare la situazione si è anche inserita una direttiva della Direzione della Casa di Reclusione di Ranza che esige che le domande siano effettuate direttamente alla direzione del carcere.
Una situazione che oggettivamente mette a rischio la partenza del nuovo anno scolastico dei detenuti, al punto che gli stessi si stanno mobilitando scrivendo alla Direzione Scolastica Regionale e al Provveditore agli Studi di Siena, denunciando la gravità della situazione e raccomandando ai referenti la continuazione di una attività davvero tanto importante sia dal punto di vista formativo, sia dal punto di vista sociale. L’ulteriore raccomandazione sollecitata dai detenuti è quella di non far cambiar indirizzo ai corsi ormai da anni avviati, perché un repentino cambio di rotta potrebbe interrompere una storicità accademica e relazionale importante e significativa. Questa ultima considerazione nasce dall’ipotesi che si paventa come possibile strada percorribile, che prevedrebbe l’avviamento di un corso alberghiero al posto del tradizionale e accreditato corso IGEA.
Insomma una situazione ancora tutta in divenire alla quale i detenuti però intendono richiamare l’attenzione di tutti gli organi istituzionali perché non vorrebbero che a rimetterci, in questo contesto, fossero proprio loro che potrebbero subire un reale ridimensionamento nel contesto formativo e sociale.
L’Istituto Roncalli, ma soprattutto tutto il corpo docente, é profondamente sconcertato da questa grave situazione e chiede un ripensamento da parte del Provveditorato su questa vicenda che appare assurda e priva di ogni logic , dal momento che 39 detenuti hanno richiesto di iscriversi alla classe prima IGEA e questo viene loro negato.
I docenti dell’Istituto Roncalli