“Carissimi” 5Stelle: il fascismo, qui, non è nato con Mussolini né è morto con lui
di Mauro Aurigi
SIENA. Io prendo per buone e sincere le affermazioni della destra a proposito della riduzione del numero di parlamentari “inventata” dal M5S. La soave Bernini, a nome del suo partito, ha assicurato pubblicamente che con la riduzione del numero dei parlamentari aumenterà l’efficienza e l’efficacia del potere legislativo. C’è da crederci, anche se la Bernini si guarda bene dal rassicurarci circa la “bontà” di quelle leggi efficienti e efficaci.
Ma l’aspetto più preoccupante è che in quella affermazione è intrinseco un principio, non esplicitato ma certamente condiviso: più si riduce il numero dei parlamentari, meglio è. Il che significa anche che la perfezione in assoluto la si raggiungerebbe se si riducesse fino a UNO quel numero (immagino che in questo caso il pensiero speranzoso e riconoscente della incantevole Bernini andasse al quel “delinquente naturale”, condannato, del suo Capo).
Evidentemente quelli che oggi sostengono l’opportunità della riduzione dei parlamentari hanno dimenticato (se mai l’hanno saputo o capito) che quanto più ampio è il numero dei legislatori, tanto più ampi sono i livelli di democrazia applicata e che pertanto l’optimum lo si raggiungerebbe quando tutto il popolo, ossia il “popolo sovrano” di cui all’art. 1 della nostra Costituzione, conquistasse il diritto a legiferare (democrazia diretta o partecipata).
Dalla democrazia dipende la civiltà
Badate bene: non si tratta di uno sfizio, di un lezioso e moraleggiante amore per la polemica formale. Si tratta di una questione di fondamentale importanza. Dai livelli di democrazia applicati, infatti, non dipendono direttamente solo i livelli dei principi etici (libertà, indipendenza, giustizia, eguaglianza, solidarietà ecc.), che non sarebbe poco. Ma dipendono anche e soprattutto i livelli di ricchezza e prosperità diffusa di una comunità, da cui discendono i livelli di quella cultura (i poveri sono “ignoranti”) che produce arti e le scienze.
In sintesi estrema: dai livelli di democrazia dipendono i livelli di CIVILTA’ (concetto ormai secolare se non addirittura millenario).
Basta un‘occhiata anche superficiale alla geopolitica del passato e dell’attualità per sincerarsene: questa è una regola che non ha eccezioni. Lo stesso Occidente che oggi viviamo, pur con tutti gli errori e gli orrori del passato e del presente, sopravanza largamente il resto del mondo per un solo motivo: i livelli di democrazia adottati. Non confondiamoci: senza Occidente tutto il pianeta sarebbe solo Sud America, Africa e Asia.
Per concludere: sempre, oggi come ieri, dove il potere legislativo è in mano a UNO solo (o a pochi) il popolo fa la fame e i ricchi sono sempre più ricchi.
SU CIO’, CON LE FORZE CHE MI RIMANGONO, SONO PRONTO A COMBATTERE UNA DURA BATTAGLIA PER IL “NO” FINO AL PROSSIMO REFERENDUM.
Mauro Aurigi