A San Biagio un episodio di teppismo e maleducazione
MONTEPULCIANO. Una mattina particolare quella del 10 giugno a San Biagio quando, tra la chiesa e la canonica, passando per il meraviglioso prato verde, circa trecento ragazzi hanno invaso quello che è considerato uno dei monumenti più rappresentativi del cinquecento rinascimentale. Un’invasione pacifica – si potrebbe dire – fino a quando un gruppo di teppisti e maleducati ha rovesciato sotto il portico della canonica immondizia, carrelli vuoti della spesa, bottiglie di birra e di acqua.
Dopo ripetuti richiami verbali ai diretti interessati, inevitabilmente sono state avvisate le autorità militari, incaricate della vigilanza e della sorveglianza; ma poche persone si sono viste oggi in San Biagio: presenti soltanto quei pochi volontari che, per la Parrocchia e per le Opere Ecclesiastiche Riunite, con tanta cura ed efficiente amorevolezza, ogni giorno si prendono cura dell’esterno e dell’interno della chiesa che attira, quotidianamente, centinaia di turisti da ogni angolo della Terra.
Dove erano quelle autorità militari appositamente contattate telefonicamente dalla Parrocchia? Dove erano gli amministratori locali che fanno di san Biagio il loro lasciapassare in qualsiasi parte del mondo? Dove erano tutti i poliziani che, nei vari gruppi Facebook, amano “chiacchierare” sui monumenti ecclesiali nella città del Bellarmino?
Una pagina triste quella scritta a San Biagio, a conclusione dell’anno scolastico, che ha messo in evidenza pecche e ritardi di quella che dovrebbe essere, secondo qualche politico troppo zelante ma poco pratico, la “buona scuola”. Una pagina triste che ha evidenziato la solitudine e lo smarrimento di ragazzi che sanno divertirsi soltanto deturpando monumenti che sono patrimonio dell’umanità.
Una pagina triste che ha costretto la Parrocchia e l’Ente proprietario a tenere chiusa la porta della chiesa per evitare atti vandalici, come avvenuto pochi anni fa, a scapito dei turisti che – con senso di smarrimento e stupore – hanno messo piede in San Biagio. Gli unici presenti, a fine mattinata, gli operatori ecologici (grazie al tempestivo intervento della SEI), intenti a ripulire il prato dalle centinaia di bottiglie vuote lasciate dai ragazzi. Un senso di smarrimento e solitudine in chi, gratuitamente e con amore, si sente lasciato solo da coloro che, per primi, dovrebbero prendersi cura dei propri beni. Un senso di smarrimento e solitudine che deve tramutarsi in presa di coscienza da parte di coloro che amministrano la cosa pubblica e sono deputati alla sorveglianza della città.
Montepulciano potrà dirsi veramente “nobile” quando riuscirà a tramandare ai figli quanto ha ricevuto dai padri. Altrimenti sarà soltanto vuota retorica politica e associativa che potrà arrivare anche in Cina e negli Stati Uniti, ma non arriverà mai nel cuore stesso di una città che aspetta un riscatto non solo economico ma anche valoriale e umano.
La Parrocchia di San Biagio