La vicenda delle famiglie di Ravacciano in attesa di poter costruire la propria casa
SIENA. Nei giorni scorsi la stampa locale si è interessata di un esposto verso il Comune di Siena per il mancato rilascio dei titoli autorizzativi per la costruzione di alcune abitazioni a Costafabbri. Un episodio di cui si discuterà anche in Consiglio Comunale in seguito ad una interrogazione di alcune forze politiche. Ma questo episodio non è un caso isolato. A Ravacciano vi è una situazione simile e chissà se non ne spunteranno altre.
Alcune famiglie, proprietarie di un’area edificabile, dal 2011 attendono di ottenere i permessi per costruire alcuni appartamenti, nonostante abbiano presentato regolare progetto ed attivato la relativa pratica edilizia. Tra l’altro nel caso di Ravacciano il Comune non ha chiesto nessun piano urbanistico integrativo, come sembra sia nel caso di Costafabbri, che impedisce il rilascio della concessione per costruire. Nel terreno edificabile di Ravacciano è previsto l’intervento edilizio diretto, ovvero con permesso immediatamente rilasciabile.
I proprietari del terreno di Ravacciano hanno presentato, proprio nel 2011, la domanda per l’edificazione secondo le previsioni dettate dal Regolamento Urbanistico Comunale, che ha ottenuto tutte le varie e numerose approvazioni intermedie, ma si è inceppata per un parere negativo della Sovrintendenza di Siena per gli aspetti paesaggistici.
I proprietari in questi cinque anni hanno seguito rispettosamente l’iter proposto dal Comune di Siena, nonostante competenti legali abbiano evidenziato una contraddizione amministrativa, tra uno strumento urbanistico attuativo, approvato anche dalla stessa Soprintendenza, e l’impossibilità di realizzarlo. Non certo per inadempienza dei cittadini proprietari. Anche in questo caso è stata pagata regolarmente l’IMU oltre ad altri balzelli tributari per svariate decine di migliaia di euro, ma di mettere il primo mattone non se ne parla.
Le famiglie di Ravacciano si sono, ahimè, fidate dell’amministrazione pubblica, non sono andate a perorare quanto gli spettava dalle forze politiche, non hanno seguito quanto gli veniva consigliato dai legali di adire le vie legali, per cinque lunghi anni hanno pagato ed atteso le promesse fatte dai precedenti amministratori ed in questi ultimi tre anni personalmente dal Sindaco Valentini, ma nulla è successo. Ora non resta loro che seguire la strada giudiziale attivata dalle famiglie di Costafabbri.
E pensare in questo periodo di crisi del settore edile, quanti avrebbero potuto avere una boccata di ossigeno solo da questi due episodi!
Antonio Cicogna