SIENA. Con riferimento alla lettera, a firma Federica S., pubblicata in data 17/02/2015, si trasmette la relativa risposta.
“Gentile signora Federica S., inoltro la presente in risposta alla Sua lettera, pubblicata il giorno 17 febbraio ultimo scorso dalla redazione de “Il cittadino online” di Siena.
Vorrei premettere che l’Ufficio Passaporti, inserito nella Divisione Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione della Questura, gestisce un carico di lavoro rilevante e, nel 2014, ha rilasciato quasi 5700 passaporti, con una media di circa 15 al giorno, per un ammontare di circa 280 al mese, garantendo la conclusione del relativo iter entro i termini previsti dalla legge, ovvero 15 giorni lavorativi dal momento della presentazione dell’istanza.
L’Ufficio, nonostante il carico di lavoro, ha sempre consentito di affrontare esigenze ed urgenze particolari, talvolta rappresentate dagli interessati, ricevendo manifestazioni di stima e riconoscenza, pur avendo un organico di soli tre elementi, direttamente supervisionati dal dirigente della Divisione cui è stata delegata, come in ogni altra Amministrazione complessa, la responsabilità del procedimento e la relativa firma del documento.
Il personale suddetto, oltre a seguire l’intero iter procedurale inerente i rilasci e i rinnovi dei passaporti, nonché le dichiarazioni di accompagnamento per minori e tutte le pratiche connesse, partecipa anche ai servizi tesi a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, fra cui quelli per manifestazioni politico – sindacali, sportive e di ogni altro tipo, nonché ai servizi straordinari di controllo del territorio.
Per quanto attiene alla pratica segnalata è risultato che, a seguito della Sua istanza del 5 dicembre 2014, il 22 dello stesso mese, quindi dopo 13 giorni lavorativi, Le sono stati consegnati i passaporti senza che Ella, nella circostanza, abbia rilevato alcun errore. Successivamente, in data 13 febbraio 2015, ha poi contattato telefonicamente lo stesso Ufficio Passaporti rappresentando le discrasie rilevate sugli stessi documenti. Il giorno successivo, nella mattinata, Suo marito riconsegnava i passaporti presso l’Ufficio, uno dei quali veniva ristampato per apportare le correzioni necessitanti, mentre sull’altro veniva apposta la firma, ed i documenti gli venivano restituiti dopo circa due ore e mezza.
Colgo l’occasione per chiarire che l’invito anche al controllo della correttezza dei dati, presente in un avviso esposto nell’Ufficio e ribadito oralmente dagli operatori agli interessati, ha una logica ragion d’essere, poiché ogni singolo passaggio di trascrizione comporta la possibilità di inserimento di errori per i più disparati motivi (dalla grafia imprecisa dell’estensore, all’errore di lettura e/o di scrittura da parte dell’operatore) e che tali discrasie, nell’ambito dello stesso procedimento, possono essere facilmente corrette, prima del suo completamento, cosa che avviene con la ricezione del documento da parte del richiedente.
Successivamente alla chiusura del procedimento, trattandosi di documenti di specifico valore giuridico, le procedure per la modifica del passaporto sono molto complesse – fra l’altro per i maggiori degli anni 14 è prevista anche l’acquisizione delle impronte digitali.
Nella Sua ipotesi, il rilevamento tardivo di imprecisioni, in prossimità della data di partenza per un viaggio, ha determinato l’urgenza e, mi è stato riferito, anche una certa ansia da parte Sua, cui si è posto rimedio con la rapidità del caso, nella stessa mattinata.
Nel rammaricarmi e scusarmi se nella concitazione del momento vi sia stato un trasporto emotivo, anche da parte del personale addetto, posso testimoniarLe che questo è l’unico episodio del genere verificatosi negli ultimi anni.
Colgo l’occasione per rammentare che presso la Questura esiste, come normativamente previsto, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico – URP –, raggiungibile al nr. 0577/201602 e all’indirizzo di posta elettronica urp.quest.si@pecps.poliziadistato.it, che fornisce informazioni e chiarimenti, sia in generale che con riferimento a quesiti specifici o a problematiche che vengono rappresentate, per le quali vengono interessati i vari dirigenti e, se del caso, lo scrivente. Allo stesso Ufficio avrebbero potuto utilmente essere rappresentate, nell’immediatezza, tali discrasie, anche al fine di consentire di rendere un servizio migliore all’utenza.
Qualora, ulteriormente necessiti, potrà contattare lo stesso URP e, se lo ritenga del caso, la Segreteria dello scrivente per un incontro di persona.
Cordiali Saluti”
Maurizio Piccolotti, Questore della Provincia di Siena