Disatteso il documento
SIENA. Esprimiamo forte preoccupazione e sdegno per quanto sta accadendo nelle vicende che coinvolgono la Fondazione MPS in relazione alla vendita di un pacchetto azionario che riduce il controllo della stessa al 33%. In sostanza, dopo oltre 500 anni, la banca dei senesi passa di mano.
Le preoccupazioni sono unite a sdegno e contrarietà per il fatto che una decisione del genere viene riportata dai giornali senza nessun coinvolgimento del consiglio comunale e provinciale, quindi senza la partecipazione diretta e/o indiretta della cittadinanza senese venendo così disattese perfino le decisioni assunte. Quando il nostro Gruppo consiliare in Provincia votò contro il documento che riallineava le linee di indirizzo della Fondazione, fummo accusati di poco senso di responsabilità e processati dagli attenti conoscitori della politica finanziaria senese. I fatti confermano che quel documento era ambiguo e non affrontava le problematiche derivanti dalle speculazioni finanziarie in atto da una parte e da quelle derivanti dagli errori e dalle scelte fatte nel passato dall’altra.
Affrontare gli errori del passato non significa assumere un atteggiamento inquisitorio, non è questo il nostro modo di far politica. Ritenevamo (e riteniamo) che il nostro voto contrario fosse necessario per ribadire che le priorità devono sempre essere il rigore e l’attenzione collettiva. Specie nell’ultimo quadriennio invece le scelte sono state dettate da un senso di onnipotenza che ha mirato all’ascesa della classifica dei poli bancari invece di far tesoro della concretezza che ha distinto la lunga ed attiva storia senese nel campo dell’economia bancaria. In tutte le istituzioni dove siamo presenti e nei documenti ufficiali abbiamo portato la nostra richiesta di coinvolgimento dei cittadini alle scelte ma essa è sempre stata omessa.
Infine, oggi ci ritroviamo a constatare come sia stato disatteso il documento “farsa”, approvato a Settembre 2011 da PD, SeL, UDC, IdV e PdL, il quale impegnava la Fondazione a “mantenere l’indipendenza strategica della Banca Mps, garantendone altresì la non scalabilità con una gestione della partecipazione che sia attenta ad assicurare adeguata dotazione patrimoniale, capacità industriale, tenuta e qualità occupazionale, giusta ed equilibrata remunerazione del capitale investito” (cifr.).
Tutto ciò viene palesemente contraddetto dalla decisone di vendere parte delle azioni del Monte da parte della Fondazione senza che nessuno dei presenti nelle stanze dei bottoni abbia sentito il benché minimo bisogno di chiedere ai senesi quale dovrebbe essere la strada da perseguire prima di cedere il controllo della Banca.
Quanto ancora tollereremo che l’onnipotenza e l’autoreferenzialità di pochi continuino a minare il futuro benessere dell’intera comunità?
Matteo Mascherini – Segretario provinciale PRC
Antonio Falcone – Consigliere provinciale PRC
Francesco Andreini – Segretario circolo Prc Siena