A Porto Santo Stefano una multa che fa discutere
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SIENA. Gentile direttore,
qualche giorno fa mi trovavo di passaggio a Porto S. Stefano per una breve visita all’Argentario. Doveva essere una serena passeggiata ma un piccolo malore mi ha costretto a fermarmi e parcheggiare la macchina per raggiungere un bar. Così ho fatto. Ho raggiunto insieme con mio marito e una zia il bar per ordinare una bevanda calda ed usufruire del bagno. L’ordinazione viene fatta al bancone ma le commesse si ostinano a farci accomodare ai tavoli. L’ho presa come una gentilezza e ho accettato. Purtroppo il gesto di cortesia si è rivelato soltanto una speculazione per presentare uno scontrino di 9,50 euro per due caffè e un normale gelato.
Ma la beffa non finisce qui, ritorno alla macchina e vedo con grande stupore sul parabrezza un foglio rosa e leggo – accertamento di violazione alle norme del codice della strada art. 157 comma “area regolata da parcometro senza azionare il dispositivo”. Sanzione pecuniaria fissato € 39,00 e in fondo scritto “tesserino invalidi”. Rimango sbalordita. Controllo la macchina: risulta parcheggiata bene, perlopiu è dentro il confine segnato e riporta il tagliando di handicap. Non è possibile!!!. Nello stesso momento un signore si avvicina e anche lui lamenta la stessa cosa. Vado al comando dei vigili per avere una spiegazione, perché non mi era mai accaduto una simile situazione nel territorio italiano: parcheggiare in un area riservata da parcometro, esponendo il tagliando invalidi, in quanto il posto riservato agli invalidi non era disponibile. Alla vigilessa di turno chiedo chiarimenti in merito. Lei non fa altro che spiegare che il comune di Monte Argentario ha applicato il parcometro anche agli invalidi, richiamando una sentenza di cui non ricordo bene. “Ma dove è scritto”, le chiedo? E lei indica un palo della luce sul quale è esposto un cartello di alluminio con varie indicazioni ma nessun riferimento a questa sentenza. Le faccio presente che lì dove aveva indicato non risulta niente. Lei risponde: “Ah, no è dall’altra strada a quell’altro palo”. Questa volta leggo in un foglio volante e senza nessuna firma di un dirigente comunale la famosa sentenza, a cui il comune di Monte Argentario si riferisce per applicare il parcometro a persone con difficoltà motorie che decidono di sostare pur non trovando gli spazi a sufficienza.
E’ ovvio che faccio ricorso al Giudice di Pace, non per i 39,00 € che mi viene imposto di pagare, ma per una questione di principio e di affermazione di un diritto che il legislatore finora ha voluto riconoscere ad ogni portatore di handicap . E’ certo che ormai in questo paese siamo arrivati alla frutta. Siamo ritornati nel Far West dove lo sceriffo applicava le norme come meglio gli conveniva per il suo territorio. Non si può lucrare su delle persone la cui vita è già segnata da tanta sofferenza e e dai conseguenti disagi. Ormai, preferiamo i soldi che mettere in primo piano la sensibilità e la solidarietà.
Lettera firmata