CASTELNUOVO BERARDENGA. Le primarie provinciali del PD sono state, per coro unanime, un successo: un successo del partito, della politica e soprattutto della partecipazione democratica. Il voto di quasi 22.000 persone ha consegnato alla prossima tornata elettorale amministrativa un candidato legittimato dal voto dei cittadini. Tutti, proprio tutti, all’indomani del voto del 1 febbraio non hanno avuto dubbi che dalla prova delle primarie, pur impegnativa e faticosa, ne sia uscita rafforzata l’immagine del PD ed il potenziale perimetro di consenso di un partito bisognoso, come non mai, di un rilancio. In questo senso chi, come me e come altri tenaci sostenitori dell’idea, ha combattuto una battaglia democratica perché le primarie si tenessero, nella consapevolezza che le stesse, lungi dal ‘delegittimare le classi dirigenti del partito’ ovvero di ‘essere strumento di sfogo di personalismi incontrollati’ – così come sino a un paio di mesi fa si sentiva dire – oggi è felice del contributo che ha dato. Felice di avere il merito di una battaglia (vinta) tutta in favore del partito e soprattutto della gente che, chiamata alle scelte che contano, si riavvicina alla politica con passione. Le vicende nazionali del PD degli ultimi giorni hanno sollevato preoccupazione in tanti per il futuro del nostro partito: ma io sono spero che attraverso queste difficoltà possa riemergere con forza la consapevolezza che soltanto attraverso la convinta e compiuta realizzazione del progetto del PD, si imboccherà nuovamente la strada della fiducia e del consenso della gente. La speranza, poi, è che dopo un rinnovamento forte e concreto – quale quello cui si è dato seguito di recente con la nomina di una segreteria nazionale -, si possano creare le condizioni per la ripresa di una linea politica densa di contenuti anche propositivi così come la gravissima situazione economica e sociale del momento richiede.
Il 22 marzo si terranno a Castelnuovo Berardenga le primarie per l’elezione del candidato sindaco del PD. Arrivarci è stata un’impresa: un’impresa difficile, difficilissima ma alfine vittoriosa per chi, come me ed altri miei sostenitori, ha capito con lucidità che valeva la pena di combattere fino in fondo questa tenzone democratica: non per consentire la mia candidatura in antagonismo a qualcuno e a qualcosa. Ma semplicemente per permettere ai miei concittadini di avere di fronte una scelta fondata su una ricca proposta politica, per dare agli stessi la possibilità di partecipare ad un confronto aperto e leale sui contenuti, sui programmi, sulle scelte concrete che riguardano un territorio così importante come quello di Castelnuovo. Tutto questo, è chiaro, comporta impegno, lavoro, energie da mettere in campo: ma è proprio quello che vuole una più compiuta e matura democrazia. Una democrazia che non sprigiona forze, impegno e proposte è una democrazia che tende ad indebolirsi, ad avvitarsi, a trasformarsi in apparato dal quale le persone si allontanano come da un mondo impermeabile e respingente. Insomma, mi sembra di poter dire che la pur tanto abusata parola ‘partecipazione’, sino ad oggi affermata più che praticata, sia una delle chiavi di volta per far sì che il PD torni ad essere in sintonia con i suoi elettori ed anche con i tanti che ad esso si avvicinerebbero se le sue porte si spalancassero definitivamente. Insomma, come scriveva Mario Pirani alcune settimane fa, primarie salvavita del PD! E sono lieto che anche l’attuale sindaco ne abbia finalmente colto il senso. Lo spirito di servizio verso il bene comune ed il desiderio di avanzare proposte politiche innovative e risolutrici dei problemi reali ci deve spingere a competere nel quadro di una tradizione di buona politica che, fortunatamente, accompagna da lungo tempo il nostro territorio. Perché è chiaro che, comunque, c’è sempre spazio per un’azione politica che possa fare di più e di meglio per i suoi destinatari. Con questo spirito, ritrovato, spero con convinzione, oggi da tutti, sono certo che vivremo le primarie a Castelnuovo. In questo clima mi auguro che tutti quelli che hanno a cuore le sorti del territorio nel quale vivono e vogliono un Comune più vicino e aperto, sfruttino questa occasione per incidere direttamente sulla scelta del candidato non delegando la stessa a ristrettissimi ambienti di apparato politico. E, alla fine, i cittadini che avranno scelto, e sicuramente saranno in tanti, avranno decretato, ancora una volta, la vittoria, più che di un candidato, della democrazia, della politica e di un’aspettativa di miglioramento della società.
Gianni Porcellotti
Il 22 marzo si terranno a Castelnuovo Berardenga le primarie per l’elezione del candidato sindaco del PD. Arrivarci è stata un’impresa: un’impresa difficile, difficilissima ma alfine vittoriosa per chi, come me ed altri miei sostenitori, ha capito con lucidità che valeva la pena di combattere fino in fondo questa tenzone democratica: non per consentire la mia candidatura in antagonismo a qualcuno e a qualcosa. Ma semplicemente per permettere ai miei concittadini di avere di fronte una scelta fondata su una ricca proposta politica, per dare agli stessi la possibilità di partecipare ad un confronto aperto e leale sui contenuti, sui programmi, sulle scelte concrete che riguardano un territorio così importante come quello di Castelnuovo. Tutto questo, è chiaro, comporta impegno, lavoro, energie da mettere in campo: ma è proprio quello che vuole una più compiuta e matura democrazia. Una democrazia che non sprigiona forze, impegno e proposte è una democrazia che tende ad indebolirsi, ad avvitarsi, a trasformarsi in apparato dal quale le persone si allontanano come da un mondo impermeabile e respingente. Insomma, mi sembra di poter dire che la pur tanto abusata parola ‘partecipazione’, sino ad oggi affermata più che praticata, sia una delle chiavi di volta per far sì che il PD torni ad essere in sintonia con i suoi elettori ed anche con i tanti che ad esso si avvicinerebbero se le sue porte si spalancassero definitivamente. Insomma, come scriveva Mario Pirani alcune settimane fa, primarie salvavita del PD! E sono lieto che anche l’attuale sindaco ne abbia finalmente colto il senso. Lo spirito di servizio verso il bene comune ed il desiderio di avanzare proposte politiche innovative e risolutrici dei problemi reali ci deve spingere a competere nel quadro di una tradizione di buona politica che, fortunatamente, accompagna da lungo tempo il nostro territorio. Perché è chiaro che, comunque, c’è sempre spazio per un’azione politica che possa fare di più e di meglio per i suoi destinatari. Con questo spirito, ritrovato, spero con convinzione, oggi da tutti, sono certo che vivremo le primarie a Castelnuovo. In questo clima mi auguro che tutti quelli che hanno a cuore le sorti del territorio nel quale vivono e vogliono un Comune più vicino e aperto, sfruttino questa occasione per incidere direttamente sulla scelta del candidato non delegando la stessa a ristrettissimi ambienti di apparato politico. E, alla fine, i cittadini che avranno scelto, e sicuramente saranno in tanti, avranno decretato, ancora una volta, la vittoria, più che di un candidato, della democrazia, della politica e di un’aspettativa di miglioramento della società.
Gianni Porcellotti