Il candidato sindaco ricorda il 1° maggio facendo amare considerazioni sulla condizione del lavoro a Siena
SIENA. La festa dei lavoratori, anche quest’anno, trova in Italia una situazione per la quale ci sarebbe poco da festeggiare. Siena, fino a qualche anno fa isola felice, baciata dalla sua Banca e dalla sua Fondazione, forse fin troppo dipendente da questa ricchezza, oggi mostra chiaramente i segni dell’incapacità amministrativa e della sua scarsa lungimiranza.
La verità – dalla quale occorre sempre partire – è che il lavoro, ovvero la base che ciascuno di noi ha per la costruzione di una esistenza dignitosa e gratificante, in questi anni è stato trascurato, avvilito, offeso e infine ridotto a merce rara, ottenuta non sempre e non solo per merito.
Le disuguaglianze sociali, che vent’anni fa pensavamo di aver quasi del tutto assottigliato, oggi si mostrano più evidenti che in passato e l’ingiustizia che ne deriva lascia annichiliti.
Bassilichi, Whirlpool, Gsk, Mps, Province dismesse ma anche i negozi che chiudono, le attività artigianali che serrano i battenti, le professionalità che si arrendono ad una crisi imperante aggravata dall’assenza di un intervento delle istituzioni pubbliche, tutto questo necessita di soluzioni concrete. E la politica deve farsi carico di questa responsabilità.
Occorre invertire la rotta. Occorre ridare al lavoro il giusto valore. Occorre dotare questo territorio di maggiori sinergie: farlo uscire dal suo isolamento infrastrutturale, culturale, gestionale per dargli un’impronta rinnovata che sappia attrarre risorse pubbliche e private importanti. E’ fondamentale non perdere altri centri di occupazione nel nostro territorio ma anzi trovare o creare nuove prospettive per i nostri giovani che, negli ultimi anni, si vedono costretti a lasciare la loro città per cercare lavoro altrove, spesso fuori dall’Italia.
Abbiamo un immenso patrimonio da sfruttare: progetti che ci vengono dal passato e che ancora non siamo stati in grado di sviluppare al massimo come il Polo delle scienze della vita. Abbiamo le professionalità adatte per creare un team che sviluppi importanti aree di specializzazione ma gli amministratori con in “bella” evidenza il Sindaco Valentini non sono in grado di promuovere questo confronto avendo come unico obiettivo quello di garantire, anzi incanaglire “il sistema”. Ma il “sistema” fino ad oggi foraggiato si è dimostrato sterile e in più ha fagocitato ogni risorsa senza svilupparla. Esempio lampante è quello dell’Enoteca Italica. La provincia con le Docg di maggior pregio concentrate nel suo territorio ha perso un punto di riferimento importante per il settore e non è in grado di esprimere un evento che le rappresenti e le promuova raccontando la bellezza del suo paesaggio e della sua gente.
Occorre tornare a dare al lavoro e alle professionalità, fino ad oggi svilite, il giusto valore per poter rimettere in moto la vivacità anche economica di questo territorio. E’ l’unico modo per fare la cosa giusta ottenendo un importante risultato per tutti.
Dare lavoro a tutti è il nostro obiettivo. Noi vogliamo provarci senza narcisismi ma con lealtà e tenacia vera.
Alessandro Pinciani
Candidato sindaco