"Oltre ad altri dati discutibili, il risultato operativo 2018 è negativo per oltre 24 milioni di Euro parzialmente “abbellito” dalla contabilizzazione della transazione con DB"
SIENA. Alcuni recenti passaggi sembrano aggravare la posizione, e le responsabilità, della politica, come di alcune Istituzioni, in merito al disastro di Banca e Fondazione MPS.
Sorprende il totale silenzio assordante di fronte alla pubblicazione del bilancio 2018 della Fondazione MPS. Eppure questi dati alimentano i dubbi sulla gestione, che avevamo già espresso, anche nel precedente comunicato del 1 giugno c.a.. Oggi apprendiamo che, oltre ad altri dati discutibili, il risultato operativo 2018 è negativo per oltre 24 milioni di Euro (ca. 47 miliardi di vecchie lire), parzialmente “abbellito” dalla contabilizzazione a conto economico della frettolosa e poco soddisfacente transazione con Deutsche Bank, per 17 milioni di Euro, guarda caso chiusa il 18 dicembre 2018. Con il patrimonio ulteriormente ridotto di ca. 8 milioni di Euro – da 435 a 427-.
A fronte di ciò non abbiamo notato alcun commento da parte degli Enti nominanti, a partire dal Comune di Siena e della Regione Toscana.
Regione Toscana che peraltro sembra molto attiva a fare inopportuni spot in merito al disastro di Banca MPS. Abbiamo infatti preso atto con stupore delle parole del Presidente della Regione Toscana Rossi, quando, in merito all’assoluzione in primo grado della cosiddetta “banda del 5%”, afferma: “Mps, la Toscana e la sinistra escono a testa alta”, oppure “si resta sbalorditi dalla conclusione dei processi”, (o altre affermazioni dello stesso tenore). Dopo tutto quel che è successo, con un territorio che esce mortificato ed impoverito, con una Banca non più Senese e toscana, ormai quasi azzerata in Borsa e dimezzata in dimensioni operative ed occupazionali, con dipendenti MPS fortemente penalizzati e con tanti Cittadini, a partire dai piccoli azionisti MPS, che hanno subìto importanti perdite economiche, come si fa ad uscire con queste amenità? Soprattutto da parte di chi, per ruolo e competenze, e appartenenza partitica, oltre a non aver operato con attenzione, pur più volte sollecitato, sul caso Antonveneta, madre di tutte le disgrazie MPS, dovrebbe avere il dovere politico, e morale, di procedere nell’accertamento di verità e responsabilità, cosa ad oggi fatta in modo del tutto carente, o peggio ancora mai fatta, addirittura rifiutando l’audizione nella Commissione d’Inchiesta Regionale su Banca e Fondazione MPS?
Ci auguriamo quindi che la Fondazione MPS, la più colpita e quindi la massima beneficiaria di eventuali risarcimenti, il Comune di Siena, oggi in linea con il Governo centrale (con i suoi componenti molto attivi da oppositori, ma del tutto silenti ora che hanno poteri e doveri), e la Regione Toscana, da sempre informata sulle vicende MPS, invece di “cadere dal pero” ad avvenimenti accaduti, o fare inutili dichiarazioni di circostanza, modifichino il loro atteggiamento e supportino l’azione dell’Associazione Buongoverno MPS, l’unica fortemente impegnata nei vari processi di Milano, ma attualmente in forti difficoltà, sia operative che economiche, in considerazione della complessità e della durata degli stessi.
Se non fanno ciò oltre a compiere un tradimento verso i Cittadini, potrebbero alimentare il dubbio che su tutto il caso MPS, politici e partiti abbiano l’ordine (o l’interesse?) di mantenere un deprecabile “muro di gomma” a difesa di chissà quale misteri.