SIENA. L’iniziativa tardiva e tutta giudiziale proposta dall’avvocato De Mossi lascia le cose come stanno, pensando di avere un vantaggio fra un certo numero di anni, forse, dall’esito fortemente incerto e per somme che non sono quelle che vengono dichiarate: tre miliardi e ottocento milioni. E’ un provvedimento da annuncio, non una soluzione dei problemi che la complessa vicenda richiederebbe.
L’affermazione dell’avvocato primo cittadino che la Fondazione faccia causa alla Banca contiene, comunque, qualcosa in più. In operazioni ibride come quelle del Fresh, oggetto della causa, la Banca e la Fondazione agirono come se fossero state un tutt’uno, quindi l’azione legale che si vorrebbe intraprendere porta con sè una evidente contraddizione e potrebbe rivelarsi un bel pantano dagli esiti più che incerti.
Mi auguro che la Fondazione, ente autonomo, rifletta attentamente prima di procedere ad azioni che potrebbero rivelarsi un boomerang pericolosissimo per la comunità senese.
Pierluigi Piccini