LECCE. Un anno fa è finito tutto, ci siamo lasciati. O meglio, TU mi hai lasciato. Non lo hai fatto con una telefonata, una lettera, o di persona, mi hai lasciato con una mail. Una freddissima, economica e distaccata mail inviata alle prime ore del mattino, come se fosse uno spam, uno scherzo, o come si fa nelle esecuzioni di morte. Non mi hai ringraziato, non hai riservato per me nessuna parola gentile, non mi hai neanche chiamato per nome, per te non sono stato niente.
Eppure riponevo in te molte speranze, immaginavo un giorno di guidare una parte di te. Non mi hai più voluto, è stata una tua decisione, un divorzio unilaterale. Chissà se mi pensi ancora.
Ricordo ancora il primo giorno senza te. All’apparenza tutto uguale solita strada, solito parcheggio, tornello, badge, ufficio e collega di scrivania. Addirittura stesse password per accendere il computer, stesso orario, tutto come prima? NO tu adesso per me non ci sei! Adesso fruiscono di me, anzi io e te siamo amanti. Tutto ciò che faccio però mi richiama a te, sono completamente invaso da te, dove mi giro e mi volto trovo scritto il tuo nome. Allora come fare a dimenticarti? Come posso accettare la tua decisione sperando di essere in buone mani? Sei sempre presente nel mio quotidiano come se non ci fossimo mai lasciati. E’ tutto uguale, dall’ingresso all’uscita. Dal lavoro alla pausa, addirittura il sudiciume degli uffici è lo stesso, persino l’aria malsana e il cattivo odore delle stampanti è lo stesso.
Vedere i tuoi prediletti ogni giorno che tranquilli e placidi hanno lo stesso mio ingresso ma locazione diversa mi fa molta rabbia. A volte alcuni di loro evitano anche l’incontro di sguardi, come se li mettessi in qualche modo in difficoltà, quasi mi sento in colpa per essere stato abbandonato.. pensa un po’. Alcuni sono solidali e affettuosi, ma altri spavaldi e strafottenti penseranno ”meglio a lui che a me”.
Forse in questa mia c’è molto romanticismo in un mondo del lavoro spietato e senza giustizia a maggior ragione per il mestiere che fai, vendi soldi, quindi essendo i soldi sporchi eserciti un lavoro…beh lasciamo stare.
Hai sostenuto che tutto sarebbe servito a te per sistemare i tuoi conticini, beh ad oggi la storia ha dimostrato altro.
Comunque ti saluto e ti abbraccio augurandoti ogni bene, e ti dico che non mi piego, camminerò sempre a testa alta.
Un giorno sarai obbligata a chiedermi scusa e quel giorno non sarai degna di un mio sguardo.
Un figlio salentino abbandonato