"Propongo un metodo di partecipazione delle persone sui programmi e con meccanismi rigorosi di controllo per arrivare ad un civismo integrale autentico"
SIENA. Mancano diversi mesi alle elezioni comunali, ma, specie dopo il divorzio dentro Unione Popolare Senese, che era nata sull’onda del cambiamento, si legge e si sente dire che non si può fare nulla e che nulla cambierà. Probabile.
Eppure, si dice anche, troppe variabili sono in corso, “le palle” non sono ferme e non si possono fare pronostici. Meno che mai previsioni. Ma si possono fare valutazioni politiche sul presupposto, affatto scontato, che le cose procedano come i vari attori in campo le hanno finora impostate.
Al momento, dunque, vedrei alcuni punti fermi:
– Sinistra per Siena e Movimento 5Stelle andrebbero orgogliosamente per conto proprio;
– il PD farà il congresso, sceglierà un candidato e metterà su qualche lista (falsamente) civica di supporto; alla fine potrebbe avere convenienza a riconoscere che Valentini è diventato un fedele interprete del renzismo;
– il Listone che indica De Mossi è già una federazione di sigle e non ha interesse a unificarsi con partiti di centrodestra che lo qualificherebbero troppo e che farebbero sfigurare il “riformismo” di Marzucchi e l’alone di civismo “vero” che vuole cucirsi addosso. Dunque
– il centrodestra, unito o non, sarà costretto a presentarsi come tale;
– Piccini sembra poli-orientato e omni-disponibile: qualsiasi cosa faccia potrebbe essere poco influente (personalmente lo vedrei a supporto del Listone, ma non è detto);
– Mancuso, Bertoncini, Margheriti, Pallecchi ecc. stanno aggregando la sinistra (ma Campanini per ora non ne vuol sapere) e guardano al civismo “democratico e progressista”: così facendo resteranno ai margini, ma, in compenso, romperanno fragorosamente Siena Attiva, una parte della quale (i consiglieri che hanno voti personali per esempio) sarà rigettata nelle disponibilità dirette del PD;
– avremo un aumento dell’astensionismo? Lo vedrei probabile.
Allora, quali scenari? Unica cosa certa: il ballottaggio sarà tra PD (Valentini o altro poco cambia) e Listone (De Mossi?).
Da maggio propongo un metodo di partecipazione delle persone sui programmi e con meccanismi rigorosi di controllo per arrivare ad un civismo integrale autentico, non servile e, dunque, vincente. UPS ha messo timidi cenni sul Manifesto, peraltro apprezzabile e aperto ai contributi programmatici. Siena Attiva, con mille ostacoli interni, ne ha fatto la sua (molto provvisoria) bandiera. Certo i controlli servono ai cittadini e alla democrazia e sono naturalmente invisi a (tutti) i candidati, reali e potenziali, ciascuno impaziente di fare come gli pare e piace.
E le cose, senza un risveglio improvviso e oggi inimmaginabile di energie nuove, saranno destinate a protrarsi, impavide, nel tempo.