"La mia affermazione era un'iperbole"
SIENA. Gentile Direttore,
le chiedo ospitalità per chiarire a Francesco Andreini ed ai lettori il senso della mia affermazione sull’ingente patrimonio immobiliare del Comune, di oltre 1200 appartamenti come recentemente dichiarato dal Sindaco con un orgoglio pari solo a quello del precedente assessore al bilancio. Il mio intervento nella serata encomiabilmente organizzata da Michele Pinassi era una critica tutta politica e non contabile al bilancio previsionale presentato da Valentini. Tra le altre cose denunciavo che Valentini, dopo aver tuonato in campagna elettorale contro lo scempio della Fondazione perpetrato dai suoi predecessori, aveva poi, da eletto, cominciato a difenderli facendo notare come tutto sommato qualcosa di buono dai contributi della Fondazione fosse rimasto, i famosi 1200 appartamenti.
Quando ho detto che ne sarebbero bastati 200 per una città come Siena non auspicavo ovviamente l’affamamento delle famiglie in emergenza abitativa bensì, avvalendomi della figura retorica dell’iperbole, desideravo affermare con forza, e lo ribadisco, che una amministrazione comunale non può e non deve avere come ragione sociale la locazione o l’intermediazione immobiliare, bensì una idea di città innovativa, intelligente, attrattiva, tutto quello che il bilancio di Valentini ci nega per l’anno prossimo e per i successivi. In ogni caso il dato sulla emergenza abitativa citato da Andreini conferma ulteriormente che almeno la metà di queste proprietà immobiliari non è di alcuna utilità per il Comune e che i soldi della Fondazione, oltre a non esserci più, sono pure stati spesi molto male.
Enrico Tucci – Cittadini di Siena
le chiedo ospitalità per chiarire a Francesco Andreini ed ai lettori il senso della mia affermazione sull’ingente patrimonio immobiliare del Comune, di oltre 1200 appartamenti come recentemente dichiarato dal Sindaco con un orgoglio pari solo a quello del precedente assessore al bilancio. Il mio intervento nella serata encomiabilmente organizzata da Michele Pinassi era una critica tutta politica e non contabile al bilancio previsionale presentato da Valentini. Tra le altre cose denunciavo che Valentini, dopo aver tuonato in campagna elettorale contro lo scempio della Fondazione perpetrato dai suoi predecessori, aveva poi, da eletto, cominciato a difenderli facendo notare come tutto sommato qualcosa di buono dai contributi della Fondazione fosse rimasto, i famosi 1200 appartamenti.
Quando ho detto che ne sarebbero bastati 200 per una città come Siena non auspicavo ovviamente l’affamamento delle famiglie in emergenza abitativa bensì, avvalendomi della figura retorica dell’iperbole, desideravo affermare con forza, e lo ribadisco, che una amministrazione comunale non può e non deve avere come ragione sociale la locazione o l’intermediazione immobiliare, bensì una idea di città innovativa, intelligente, attrattiva, tutto quello che il bilancio di Valentini ci nega per l’anno prossimo e per i successivi. In ogni caso il dato sulla emergenza abitativa citato da Andreini conferma ulteriormente che almeno la metà di queste proprietà immobiliari non è di alcuna utilità per il Comune e che i soldi della Fondazione, oltre a non esserci più, sono pure stati spesi molto male.
Enrico Tucci – Cittadini di Siena